San Gennaro. Nessuna misura cautelare per Salvatore Narciso, il 35enne che ieri avrebbe buttato giù dal secondo piano di un palazzo di San Gennaro Vesuviano la figlia di 16 mesi, che resta piantonato dai carabinieri all’ospedale Cardarelli di Napoli. Il magistrato ha ritenuto opportuno rinviare l’interrogatorio per le delicate condizioni fisiche e psichiche di Narciso. Sarà stabilita una data dopo aver raccolto anche il parere dei medici che lo hanno sottoposto a una delicata operazione per ridurre i danni alle vertebre e alle articolazioni procurategli dall’impatto con il suolo. Il 35enne infatti è caduto in piedi. Era cosciente quando è stato trasportato da sanitari del 118 allertati da parenti all’ospedale Cardarelli di Napoli, ma non aveva detto nulla del suo gesto perchè intubato, limitandosi ad annuire quando gli era stato chiesto se ricordasse cosa era accaduto. Narciso, che lavora nello studio casertano del fratello avvocato ed è laureato in giurisprudenza, rischia di dover rispondere di omicidio volontario. L’uomo aveva sposato Agnese, medico 32enne, tre anni fa, e da poco avevano avuto Ginevra. Non ci sono denunce o racconti di testimoni di rapporti tesi o violenti tra i due, ma di sicuro c’era aria di crisi nella coppia e forse una separazione in via di definizione. La sera precedente all’uccisione della bimba e al tentato suicidio, Salvatore e Agnese avevano litigato, sembra per futili motivi, secondo quanto riferito dalle persone vicine alla coppia al pm ieri; nulla però lasciava presagire che il 35enne meditasse un gesto così estremo.
Articolo pubblicato il giorno 16 Luglio 2019 - 11:32