Napoli e Provincia

Pompei, tre eventi tra successi, polemiche e scudi umani

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Nell’ultimo paio di mesi tre eventi hanno tenuto banco sulla “piazza” di Pompei e tutti e tre stanno ora per andare in archivio. Il Bilancio di uno dei tre, il Jazzitfest di Civitates è entusiasmante. Luciano Vanni e i suoi sono stati capaci di far scattare la scintilla della “accensione civica”. La definizione è stata coniata dallo stesso Vanni. E’ la scintilla che ha dato origine al formarsi improvviso e tumultuoso di una identità civica dei Pompeiani, prima assente o latente. Tale assenza denunciavano gli osservatori appena un po’ più attenti. Ma ora è palpabile il mutamento. Potremmo dire che Pompei è Civitas finalmente. Però certi vizi sono duri a morire. Ricordiamo dunque gli altri due eventi, che nascevano diversi ed erano destinati a rimanere tali completamente. Ma poi essi si sono sviluppati in modo complementare. E ciò ha lasciato sconcertati altri osservatori abbastanza attenti, come chi scrive. Tanto sconcertato da sentirsi ora autorizzato a scrivere che ad un certo punto i vecchietti sono stati utilizzati come scudi umani dal “Comitato No Sottopassi” che ha fatto stampare centinaia di manifesti e bandiere dove sotto la scritta “NO Sottopassi” campeggia la scritta “Salviamo Casa Borrelli”.
Una gran pena. E un insulto all’Etica, che dovrebbe connotare comunque ogni azione civica o politica.
Per capirci meglio e senza dubbi di sorta per i lettori abbiamo cercato la migliore definizione per “scudo umano”. Eccola, essa recita più o meno così: “scudo umano “ è una soluzione di ambito militare che prevede l’utilizzo di civili a protezione di possibili obiettivi militari al fine di dissuadere il nemico dall’ attaccare tali obiettivi, preparando il contrattacco. A me pare che calzi e più o meno si attagli al caso. Non scandalizziamoci ma è così. Ed è inutile che qualcuno (cinicamente) si sforzi ancora di far capire – ai gonzi, che sono tanti – che la eventuale abolizione della Casa Borrelli sarà dovuta alla demolizione della sua Chiesetta.
Si sa che l’EAV ha preso impegno formale per cui la demolizione della Chiesetta sarà seguita dalla sua immediata ricostruzione sul fronte opposto del fabbricato della Casa Borrelli. L’intero fabbricato sarà a sua volta ristrutturato completamente a spese della EAV, cioè della Regione Campania, cioè anche con i nostri soldi. O NO? Così facendo però il sottopasso carrabile (attenzione! cioè solo per autovetture) che si dovrà realizzare nei pressi della Casa Borrelli sarà più agevole per le centinaia, forse migliaia, di autovetture che lo percorreranno ogni giorno. E sicuramente un sottopasso più agevole e largo potrà essere più capace di smaltire il traffico che “sottopasserà” in quel punto i binari della ex Circumvesuviana per “scavalcarli” da valle a monte e da monte a valle. E ciò eviterà il formarsi quotidiano di una camera a gas aerea nel quadrilatero dello smog nel pieno centro Urbano di Pompei e lungo tutta la Via Nolana. Vi sembra tanto malvagia la strategia? Non è più cinico e malvagio chi ha utilizzato come scudi umani i nonnini di Casa Borrelli, come scudi umani per dire No ai sottopasssi, affondandoli per qualche decennio, se non definitivamente? Tanto per intenderci, possiamo affermare che i nonnini sicuramente non li vedrebbero. Ma sicuramente i nonnini si sorbirebbero per gli anni che gli restano da campare la loro quota quotidiana di gas di scarico e di smog.
Il Comitato sorto per la difesa della Casa Borrelli ben prima del Progetto EAV potrebbe intanto chiedere che la ristrutturazione della Casa sia tra i primi interventi da realizzare, se non addirittura il primo, per consentire un rientro veloce dei nonnini dopo i lavori. Sarebbe questa la vera garanzia concreta pe rla Casa Borrelli.
Ma va detto anche che i rientri siano fatti con criteri di trasparenza per gli aventi diritto. Non secondo le logiche perverse di appartenenza, come faceva la Società Aspide.
Si potrebbe chiedere anche l’ampliamento della utilizzazione del fabbricato per un Punto di primo soccorso a Pompei, che ne è sguarnita, indecentemente. Sarebbe una simbiosi vincente e una vittoria del Comitato sorto per la Casa Borrelli non per il Progetto EAV.
Fin dal primo momento dalle colonne di Cronache della Campania avevamo segnalato che bisognava tenere distinta dai Sottopassi la sorte dei “nonnini” di Casa Borrelli. Ma non pretendiamo di essere ascoltati. Staremo a vedere. Intanto annotiamo che con lucida scaltrezza politica la Opposizione consiliare pompeiana – che, sia chiaro, ha diritto legittimo di muoversi contro la Maggioranza che sostiene il Sindaco Amitrano – si è raggrumata intorno a un focus bipolare. Al centro del focus il Progetto EAV con i suoi sottopassi e la Casa Borrelli con i suoi nonnini, che sono stati i protagonisti involontari dell’incontro pubblico della rinvigorita opposizione..
Da questo quadro confuso si tiene lontana, fortunatamente, Civitates che non può permettersi di vedere spegnersi la fiamma dell’Accensione Civica che ha meritoriamente accesa con il suo Jazzitfest così ben riuscito. La neonata identità civica di Pompei ha bisogno di prospettive non di lacerazioni.

 Federico L. I.Federico


Articolo pubblicato il giorno 6 Luglio 2019 - 10:59
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