Poggioreale si appresta a vivere un nuovo ’12 luglio’ (come quello del 1968) annunciano i movimenti napoletani solidali con le persone detenute, che ieri sera si sono dati appuntamento nel centro O Sgarrupato in vico Lepre per preparare la mobilitazione convocata per venerdì prossimo alle 18,30 davanti al carcere in lato piazzale Cenni. I parenti dei detenuti di Poggioreale chiamano a raccolta tutte le persone che solidarizzano con i detenuti e li invitano a portare delle “pentole e cucchiai di legno per farci sentire il più possibile dai detenuti”. La protesta nasce dall’esigenza di portare ancora una volta all’attenzione dei media nazionali le estreme condizioni di degrado in cui versa la struttura di Poggioreale e dopo gli episodi che si sono verificati il mese scorso nella casa circondariale, dalla morte di tre detenuti (2 sono i casi di suicidio) in soli tre giorni alla rivolta del 16 giugno scorso che ha interessato tutti i reclusi, oltre 200, nel padiglione Salerno che chiedevano il ricovero di un altro detenuto.”A fronte di circa 1600 posti – denunciano i parenti dei detenuti di Poggioreale – sono rinchiusi circa 2400 detenuti; a questo si aggiungono condizioni sanitarie inaccettabili, l’assoluta mancanza di un’assistenza medica. Oggi ci sembra ancora più urgente lottare contro l’istituzione carceraria, in particolare in una fase in cui giustizialismo e populismo penale invadono ed egemonizzano il discorso pubblico”. Di ’emergenza carcere’, intanto, si discuterà a Napoli anche il 9 luglio, nel corso di una iniziativa convocata nel giorno dell’astesione dei penalisti italiani, nel palazzo di giustizia dalle 10. Oltre alle relazioni del garante Palma e del coordinatore della commissione ministeriale per la riforma dell’ordinamento penitenziario Glauco Giostra, sono previsti tra gli altri anche gli interventi della direttrice del carcere di Poggioreale Maria Luisa Palma, del presidente della Corte di Appello di Napoli, Giuseppe De Carolis di Prossedi, Luigi Riello, Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli.del procuratore di Napoli, Giovanni Melillo e dei rappresentanti di Ristretti Orizzonti, giornale di informazioni sul carcere, e dell’associazione Antigone per i diritti dei detenuti e di altri rappresnetati istituzionali e del mondo forense.
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