Procedure avviate per la riconferma del direttore del Parco Archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel. Dopo il primo quadriennio, che scade ad ottobre 2019, il suo contratto da dirigente di II fascia del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali prevedeva una valutazione dei risultati ottenuti che, se positiva, avrebbe determinato il rinnovo per un ulteriore mandato di quattro anni. Il suo progetto di gestione a Paestum ha previsto nuovi scavi e ricerche, restauri e interventi di manutenzione finanziati in parte utilizzando importanti donazioni e sponsorizzazioni da imprese e cittadini privati, una fruizione inclusiva e ampliata del sito, con un percorso senza barriere nel tempio di Hera e una ristrutturazione del Museo Archeologico Nazionale di Paestum, i cui depositi sono visitabili tutti i giorni e dove si svolgono laboratori per famiglie e per bambini e ragazzi autistici. Negli ultimi cinque anni, il Parco Archeologico di Paestum ha aumentato gli incassi della biglietteria del 142%, mentre i visitatori sono cresciuti del 65%, arrivando a 427mila nel 2018. Inoltre, sono stati raccolti più di 300mila Euro tra donazioni e sponsorizzazioni. “Ringrazio il Ministero per la fiducia e il sostegno che ci ha sempre fornito e i colleghi e collaboratori di Paestum per il loro impegno instancabile, professionale e umano, senza il quale sarebbe stato impossibile ottenere i risultati positivi di questi anni – dichiara Zuchtriegel – Vorrei inoltre ringraziare tutte le persone del territorio, le università, gli istituti scolastici, gli enti locali, le associazioni, le fondazioni e le imprese che hanno contribuito in maniera tangibile a rendere il sito di Paestum sempre più accogliente e inclusivo. La valutazione da parte del Ministero è un’occasione per fare un bilancio del lavoro svolto e per ragionare sulla base di un confronto proficuo con gli organi ministeriali, gli enti locali e regionali, il personale, le organizzazioni sindacali e il territorio sulle future prospettive di sviluppo di uno dei parchi più importanti d’Italia, iscritto nella lista del patrimonio UNESCO dal 1998”.
Articolo pubblicato il giorno 24 Luglio 2019 - 17:56