“2Here men from the Planet Earth first set foot upon the moon, July 1969, A.D. We came in peace for all mankind”. “Qui uomini dal pianeta Terra posero piede sulla Luna per la prima volta, luglio 1969 d.C. Siamo venuti in pace, a nome di tutta l’umanità“. La frase è incisa su una targa di acciaio lasciata sulla luna dagli astronauti, in ricordo del viaggio più affascinante che l’uomo abbia mai intrapreso.
16 luglio 1969 ore 13:32 il razzo Saturn V lancia la navicella spaziale Apollo 11, con a a bordo Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins , nello spazio. Destinazione il satellite naturale. Circa un milione di spettatori seguono l’evento collegati in diretta televisiva, accalcati sulle spiagge, nei luoghi pubblici, vicino Capo Canaveral, sede dei veicoli spaziali della Nasa, per osservare la famosa ascesa. Nonostante la meticolosa preparazione, diverse manovre, compreso l’allunaggio, non sono mai state provate. L’equipaggio si cimenta in un’avventura dalla quale probabilmente non sarebbero più ritornati. Un pericolo che portò il presidente americano Richard Milhous Nixon a scrivere il discorso funebre da leggere in caso di disastro. Fortunatamente rimasto chiuso in un cassetto. La navicella spaziale il 20 luglio, dopo 75 ore e 56 minuti, entrò nell’orbita lunare. Gli astronauti, Armstrong e Aldrin, dal Modulo di Comando si spostano nel modulo Eagle per prepararsi all’allunaggio. Aquila tocco il suolo lunare alle 20:17. Il primo a scendere, sei ore dopo, è Neil Armstrong, scelta dettata perchè, a differenza degli altri due non è un militare. Quando salta, dall’ultimo gradino della scaletta, e posa il piede sulla polvere lunare dice:”E’ un piccolo passo per l’uomo ma un gigantesco salto per l’umanità“. Dopo diciannove minuti arriva Buzz Aldrin che descrive lo scenario come una splendida desolazione. In orbita attorno al satellite naturale, alla guida del modulo di comando, rimane Michael Collins. Durante la passeggiata lunare gli astronauti piantano la bandiera americana, ricevono dalla Casa Bianca, via radio, la storica telefonata del presidente Nixon , raccolgono 22 kg di pietre, posizionano un sismografo, un rilevatore di polvere lunare, un sensore per il vento solare, e il primo dei 3 retro riflettori ovvero specchi che riflettono i raggi laser che ogni notte vengono inviati dalla terra per misurare la distanza terra -luna. Esperimenti di fisica che vanno avanti ancora oggi da 50 anni. Dopo 21,5 ore dall’allunaggio, gli astronauti si riuniscono a Collins, il modulo di comando Columbia è messo nella traiettoria di ritorno sulla Terra. Inizia la discesa. L’ammaraggio avviene il 24 luglio alle 6:50 del mattino nell’Oceano Pacifico a largo delle Hawaii. I tre astronauti sono recuperati dalla nave USS Hornetche. Sottoposti a visite mediche, per scongiurare il rischio di trasporto di agenti infetti dalla Luna, sono messi in quarantena per 21 giorni. Onorati in tutto il mondo grazie al tour “Giant Leap“, i tre uomini furono accolti e elogiati dalle massime autorità politiche delle 22 nazioni visitate. Neil Alden Armstrong dopo la missione lunare annunciò pubblicamente di non avere più intenzione di volare nello spazio. E’ morto a Cincinnati il 25 agosto 2012; Buzz Aldrin lasciò la Nasa nel 1972 e ritornò nell’aeronautica militare. Oggi alla veneranda età di 89 anni, è stato nominato “l’astronauta più sexy del mondo” dalla prestigiosa rivista “Glam’Mag”. Michael Collins uscì definitamente dalla Nasa nel 1989 per avviare la propria società di consulenza. Il prossimo 31 ottobre compierà 90 anni. Come per gli altri membri dell’equipaggio , un piccolo cratere vicino al luogo dell’allunaggio porta il suo nome
Articolo pubblicato il giorno 20 Luglio 2019 - 10:22