Benevento. La І Sezione della Suprema Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso proposto dall’Avvocato Vittorio Fucci jr, ha annullato, con rinvio, l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli, del 12 aprile scorso, che confermava l’ordinanza, emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari di Benevento, della custodia cautelare dell’obbligo di dimora nei confronti di Eugenio Perone, di 48 anni, di Montesarchio, accusato di favoreggiamento aggravato per eludere le indagini in relazione all’omicidio di Valentino Improta avvenuto nel maggio 2018. L’ordinanza era fondata su intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre che su dichiarazioni di diversi testimoni. Prima del processo in Cassazione, che ha annullato l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli, a Perone era già stata sostituita la misura dell’obbligo di dimora con quello dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Intanto per il 16 luglio dovrebbe essere fissato il giudizio immediato per gli imputati accusati di omicidio, a meno che non vi siano richieste di rito alternativo. Valentino Improta, 26 anni fu ucciso con due fucilate, il suo corpo fu trovato carbonizzato il 4 maggio del 2018 in una Fiat Punto a Cepino di Tocco Caudio sul Monte Taburno. Accusati del delitto Paolo Spitaletta, 50 anni di Tocco Caudio e Pierluigi Rotondi 31enne di Tufara, i due favoreggiatori degli assassini sarebbero Eugenio Perone di Bonea e Sandro Cerulo, 36 anni di Cautano. Secondo gli inquirenti, il delitto sarebbe maturato nell’ambito di una rapina avvenuta il 10 aprile del 2018 cui era seguita la morte, due settimane dopo, du un 83enne. Improta, secondo i carabinieri, era uno degli autori del raid insieme a Spitaletta che il 22 maggio del 2018 era finito in carcere proprio per quella rapina.
Articolo pubblicato il giorno 3 Luglio 2019 - 16:12