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Napoli, soccorsa e curata: il falco “Partenope” torna a volare in libertà

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Napoli. Ferita e abbandonata per la strada, nei pressi del Maschio Angioino, la “paziente” recuperata dal CRAS dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e curata dai medici veterinari dell’ASL Napoli 1 Centro è ormai pronta per essere “dimessa”. La storia è quella di un giovanissimo falco Pellegrino femmina rinvenuto il 26 maggio scorso, poi curato nel Presidio Ospedaliero Veterinario dell’ASL Napoli 1 Centro.
“Partenope”, questo il nome con il quale il falco è stato ribattezzato dalla struttura commissariale, ha circa 4 mesi di vita e visto il luogo del ritrovamento è quasi certamente sorella dei falchi Pellegrini nati dalla coppia che nidifica proprio sui bastioni del castello. Il falco è apparso da subito molto magro, debilitato e fortemente disidratato con una tumefazione al gomito sinistro. Attraverso un esame rx si è constatato che la lesione al gomito era in realtà una contusione, dovuta probabilmente ad un impatto con il suolo o con le mura del castello. «Per quanto di minor gravità rispetto ad una frattura – spiegano i medici veterinari – una lesione di questo tipo a livello articolare induce ad una prognosi certamente riservata». Valutazione sostenuta anche dalla sensibilità del falco Pellegrino, animale estremamente specializzato nella caccia in volo ad alte velocità, e che ha quindi dei margini più ristretti di recupero quando si tratta di patologie articolari. I medici veterinari non si sono mai arresi, dopo aver stabilizzato il falco gli hanno somministrato una terapia antinfiammatoria e analgesica, e poi hanno proseguito con una fisioterapia specifica per il ripristino totale della funzionalità dell’ala interessata. Dopo circa quindici giorni Partenope è stata trasferita nel reparto esterno di riabilitazione, in una voliera dove è avvenuto il completamento del preadattamento attraverso il ripristino delle funzioni fisiche e comportamentali.
Meroledi 10 luglio 2019 ore 18,00 Partenope verrà restituita al suo ambiente naturale, liberata all’interno del Parco della Mostra d’Oltremare. In occasione della restituzione di Partenope alla vita in libertà sarà presente il presidente della Giunta Regionale della Campania Vincenzo De Luca.
“Abbiamo scelto questo nome e questo luogo – spiega il commissario straordinario Ciro Verdoliva – perché la liberazione di questo falco ha per noi un alto valore simbolico. Così come per gli atleti lo sport è spesso volano di uguaglianza e riscatto, per noi dell’ASL Napoli 1 Centro la libertà di Partenope vuole essere simbolo di un’azione di rilancio avviata con fatica ma anche con orgoglio”.
IL QUADRO NORMATIVO
La legge 157/92, che norma la gestione della fauna selvatica in Italia, delega alle Regioni il compito di disciplinarne il soccorso e la detenzione ai fini del rilascio. In Regione Campania la gestione della fauna selvatica è disciplinata dalla L.R. 26/2012 e smi Con Decreto Dirigenziale n. 94 del 06.05.2010 viene istituito in Regione Campania il primo Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali – Università di Napoli Federico II, con sede operativa presso il Presidio Ospedaliero Veterinario dell’ASL Napoli 1 Centro, struttura specializzata nell’erogazione di prestazioni sanitarie di elevata complessità. Il C.RA.S. Federico II di Napoli opera, nell’ambito delle sue attività, in sinergia con il Centro di Riferimento Regionale per l’Igiene Urbana Veterinaria (C.R.I.U.V.), istituito dalla Giunta Regionale della Campania con la delibera n. 1940 del 30/12/2009 quale strumento operativo di approfondimento ed analisi del rischio in materia di igiene urbana veterinaria. Il C.R.I.U.V. ha tra gli obiettivi lo sviluppo di modelli di gestione del rischio legato alla presenza, negli agglomerati urbani, di animali sinantropici e la messa a punto di strategie eco-epidemiologiche applicabili in tutte le AA.SS.LL. della Regione utilizzando gli animali come sentinelle ambientali. Lo scopo del CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) è quello di reintrodurre in natura la fauna selvatica, qualora ne sussistano le condizioni, a seguito del ricovero, della cura con prestazioni assistenziali di elevata specialità (clinica, chirurgica e diagnostica) e della riabilitazione effettuata presso il centro. Fondamentale è, inoltre, il ruolo di monitoraggio del territorio che assume il CRAS, in quanto la fauna rappresenta un ottimo bio-indicatore in grado di fornire rilevanti informazioni sulle condizioni sanitarie dell’ambiente in cui vivono gli animali.


Articolo pubblicato il giorno 9 Luglio 2019 - 18:19

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