Napoli. I Finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, al termine di una complessa attività d’indagine delegata dal Dott. Davide Vitale della Procura Regionale della Corte dei conti per la Campania, diretta dal Procuratore Regionale Dott. Michele Oricchio, hanno ricostruito e quantificato un danno erariale di circa 900.000 euro, dall’anno 2012 all’anno 2015, sofferto dall’Università degli Studi “Federico II” di Napoli perché un suo Professore ordinario, in regime di tempo pieno, ha indebitamente percepito compensi da attività libero professionale quale ingegnere, in assoluta incompatibilità con lo status di docente ordinario.
L’inchiesta, condotta dai finanzieri della Compagnia di Portici, ha inoltre permesso di accertare un ulteriore nocumento pubblico derivante dalla differenza tra le somme percepite a titolo stipendiale nella sua qualità di professore a tempo pieno e quelle che invece gli sarebbero spettate a titolo di professore a tempo definito; opzione quest’ultima che anche se esercitata non avrebbe attenuato le responsabilità del docente in quanto le tipologie di committenze/incarichi ricevute, nella maggior parte dei casi, incardinano – per l’oggetto nonché per le specifiche e concrete modalità con cui sono state erogate ed espletate – attività totalmente incompatibili con lo status di dipendente pubblico.
Le attività investigative hanno inoltre consentito di accertare che il pubblico dipendente, nell’immediatezza delle esternazioni delle attività ispettive a suo carico, ha stipulato atti di donazione a favore dei figli finalizzati al depauperamento dell’integrale componente immobiliare del suo patrimonio. La Magistratura Contabile, a seguito di tale attività, ha emesso nei confronti dell’accademico atto di “invito a dedurre con contestuale richiesta di sequestro conservativo ante causam”, autorizzato dalla Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione Campania, che ha disposto il sequestro fino alla concorrenza di euro 871.408,52 delle disponibilità riconducibili al Professore sui conti correnti/libretti di depositi/polizze, di un’imbarcazione da diporto a motore di lunghezza pari a mt. 12,21 iscritta presso la Capitaneria di Porto di Viareggio, nonché di qualsiasi credito, assegno, indennità di buona uscita o t.f.r., somme a qualunque titolo dovute da amministrazioni e società pubbliche. Oltre alle condotte poste in essere dal dipendente pubblico, è parsa significativa la passiva posizione dell’amministrazione di appartenenza (danneggiata), che non ha posto in essere nessuna attività volta al rispetto del dettato regolamentare dell’Ateneo, nella parte appositamente dedicata alla disciplina degli incarichi extra istituzionali, poiché condizionata dall’indiscusso potere accademico nonché politico del soggetto. L’attività di servizio testimonia il costante impegno esercitato dalla Procura Regionale della Corte dei conti per la Campania e della Guardia di Finanza di Napoli nel contrasto delle violazioni che dettano il vincolo di esclusività dei pubblici impiegati nei confronti dell’Amministrazione pubblica di appartenenza.
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