Quando la stagione estiva è più calda, può capitare che nei nostri mari si verifichino abbondanti fioriture di una microalga potenzialmente tossica, la Ostreopsis ovata.
E’ una microalga di origine tropicale individuata in diverse zone del Mediterraneo a partire dalla fine degli anni novanta probabilmente diffusa attraverso le acque di zavorra e le chiglie delle navi.
La proliferazione di Ostreopsis ovata alle nostre latitudini è legata essenzialmente a fattori climatici e idrodinamici quali: condizioni meteo-marine stabili (alta pressione atmosferica), moto ondoso ridotto (presenza di scogliere naturali o artificiali), temperatura dell’acqua relativamente elevata.
I segni caratteristici del fenomeno di fioritura massiva, osservabili a occhio nudo, sono: formazione sott’acqua di una pellicola brunastra dall’aspetto membranoso e gelatinoso sugli scogli e su tutto ciò che si trova sul fondo, presenza di aggregati brunastri (fiocchi e/o filamenti) di consistenza gelatinosa in sospensione; in superficie tali aggregati possono presentarsi sotto forma di schiume di color bruno-rossiccio, talvolta con opalescenza dell’acqua.
Le Linee Guida del Ministero della Salute (Rapporti Istisan 14/19) stabiliscono che, se i controlli dimostrano presenza di una densità in colonna d’acqua >30.000 cellule/L si è in fase di allerta, mentre con una densità in colonna > 100.000 cellule/litro si è in fase di emergenza
Articolo pubblicato il giorno 15 Luglio 2019 - 13:24