La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Palermo, in collaborazione con la Divisione Anticrimine della Questura di Milano, hanno dato esecuzione, a Milano, ad un decreto emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo nei confronti del 43enne palermitano Gaetano Fontana, con il quale, in seguito ad ulteriore proposta del Questore di Palermo, è stato disposto un nuovo sequestro di beni, tra orologi di lusso, gioielli e pietre preziose, per un valore di mercato di oltre 1 milione di euro. La figura di Gaetano Fontana, figlio di Stefano, reggente in vita della famiglia mafiosa dell’Acquasanta, rileva quale soggetto socialmente pericoloso, già condannato definitivamente per associazione per delinquere di stampo mafioso ed in atto sottoposto alla misura della Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Milano, in quanto appartenente all’associazione mafiosa “Cosa Nostra” e segnatamente alla famiglia palermitana dell’Acquasanta, per conto della quale gestiva il nevralgico settore di riscossione del pizzo.
Sulla base della sua acclarata pericolosità sociale, mafiosa, spiega una nota della Polizia, sono stati svolti a carico di Fontana e del suo nucleo familiare approfonditi accertamenti patrimoniali da parte degli agenti della Divisione Anticrimine-Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo, che hanno permesso di evidenziare una notevole sproporzione economica tra i redditi leciti dichiarati e gli investimenti patrimoniali finalizzati all’acquisto dei beni, già oggetto del precedente decreto di sequestro emesso a suo carico ad aprile scorso, anche in quel caso su proposta del Questore di Palermo. Alla luce di tali accertamenti è stato, infatti, possibile dimostrare come tali beni, sebbene formalmente intestati ad un congiunto di Fontana, fossero in realtà a lui riconducibili ed evidentemente frutto del reimpiego dei proventi derivanti dalla sua attività delittuosa.
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