L’elenco dei nuovi siti di stoccaggio contenuto nella bozza del piano straordinario per il superamento dello stop all’inceneritore di Acerra, pubblicato dal quotidiano Il Mattino, e il reiterato scarico di responsabilità sui sindaci e sugli enti d’ambito, non fanno che certificare ancora una volta la resa del governatore della Campania di fronte al fallimento delle sue politiche sui rifiuti. Ed è assurdo che De Luca provi addirittura a negare l’esistenza di una crisi rifiuti, che sta invece già interessando da settimane alcune aree della Campania, prima ancora della chiusura programmata dell’impianto di Acerra. Paradossale quando afferma che, a differenza della Campania, l’emergenza romana sia figlia di incapacità politica, puntando il dito contro la città di Roma quando è noto a tutti che il problema dello smaltimento è frutto di una gestione pessima di un governo regionale amministrato tra l’altro, dal segretario del suo partito. Così dicendo De Luca ammette di fatto che anche nel caso della Campania la nuova emergenza non può che essere l’effetto di una gestione fallimentare”. Lo dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Viglione.
“L’unica ammissione che ci aspettiamo da De Luca – sottolinea Viglione – è nell’incapacità a far partire le misure contenute nella legge e nel piano regionale rifiuti del 2016. Legge che prevedeva l’istituzione degli enti d’ambito, su cui oggi il governatore prova a scaricare la responsabilità di una nuova emergenza, dimenticando che la costituzione di tali enti si è più volte arenata su giochi politici e clientelari che ne hanno paralizzato le attività. Oggi, con l’acqua alla gola, le uniche soluzioni che De Luca è in grado di individuare sono ipotetici trasferimenti fuori regione e un nuovo elenco di siti di stoccaggio, con il rischio accumulare nuove ecoballe che si sommeranno alle 5 milioni di tonnellate ancora da smaltire”.
Articolo pubblicato il giorno 17 Luglio 2019 - 20:40