Un progetto di riqualificazione di un importante asse viario rischia di andare in fumo nonostante una palese illegittimità nelle procedure di gara e il parere contrario dell’Autorità anticorruzione. In spregio alle norme che impongono, per opere pubbliche di importo superiore a un milione di euro, che siano distinti i ruoli di Responsabile unico del procedimento e quello di soggetto incaricato dell’attività di verifica preventiva, questa distinzione non è stata praticata per il progetto di restyling di via Magna Grecia a Capaccio. Parliamo di un’opera la cui spesa ammonta a 6.5 milioni di euro, ben al di sopra la soglia di un milione, il cui progetto è stato validato, in qualità di Rup, dall’ingegner Giovanni Vito Bello, lo stesso professionista incaricato di svolgere le verifiche sulla progettazione esecutiva”. Lo denuncia il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano, che ha presentato un’interrogazione al presidente della giunta regionale e all’assessore regionale ai Lavori Pubblici nella quale chiede, alla luce di palesi illegittimità, “se la Regione non ritenga di procedere all’annullamento in autotutela della gara in questione”.
“Sebbene anche l’Anac avesse rilevato che la nomina in questione fosse avvenuta in spregio alle prescrizioni di legge, la procedura è stata comunque avviata dal Comune di Capaccio. Di fronte anche al parere dell’Anticorruzione, non possiamo consentire che si perpetui una possibile illegittimità, rischiando di perdere milioni di euro destinati alla riqualificazione di un asse viario fondamentare per il territorio”.
Articolo pubblicato il giorno 1 Luglio 2019 - 19:20