Il servizio di 118 non può continuare a essere affidato a personale volontario, che presta la propria opera praticamente gratis, senza alcuna copertura assicurativa e senza alcun tetto di ore lavorative. Un vero e proprio “lavoro nero istituzionalizzato”, senza dimenticare che parliamo di personale gestito nell’ambito di un servizio disomogeneo e caotico, non essendoci un’unica struttura di governance regionale. Paradossale la condizione degli infermieri volontari, che assumono anche decisioni importanti per la vita dei pazienti, sottoposti a orari di lavoro che, se fossero contrattualizzati, sarebbero assolutamente vietati dalla normativa europea. Operatori, spesso senza assicurazione, esposti ai rischi legati alla sicurezza e a episodi di aggressioni”. Così la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino, nel corso del question time in aula, nel corso del quale ha chiesto alla giunta, nell’ambito di una riorganizzazione del Seu regionale, di “disporre che i bandi per l’affidamento del servizio di 118 prevedano la garanzia di equipaggi composti da professionisti contrattualizzati e che i volontari operino solo in affiancamento e supporto al personale incaricato”.
“Nella sua risposta – rivela Ciarambino – la giunta non solo ha fatto riferimento a una delibera del 2004, superata da un decreto commissariale del 2017, ma ha confermato la volontà di tutelare le associazioni e le cooperative, evitando che si impegnino a contrattualizzare il personale volontario, piuttosto che tutelare la salute dei cittadini. Tenuto conto che spesso sulle ambulanze non sono presenti neppure i medici, la scelta di questo governo regionale, che ha già devastato la sanità della Campania, è che mentre un cittadino sta rischia la vita, ha corso un infarto o un ictus, debba essere affidato alle cure di un infermiere volontario”.
Articolo pubblicato il giorno 27 Luglio 2019 - 07:24