“Quella foto mi ha fatto davvero un brutto effetto. Oggi abbiamo provato ad andare in carcere per parlare con il mio assistito ma non è stato possibile: voglio capire cosa sia successo e se anche lui è stato bendato e legato”. E’ quanto afferma l’avvocato, Francesco Codini, difensore di Finnegan Lee Elder, il cittadino americano che ha ammesso di essere l’autore materiale dell’omicidio del vicebrigadiere, Mario Cerciello Rega, commentando la foto in cui l’altro ragazzo americano fermato compare con una benda sugli occhi e le mani legate in una caserma dei carabinieri. La foto apre il sito della Cnn, che parla di “un’immagine scioccante” e riferisce dell’avvio delle indagini sullo scatto. La foto rimbalza anche sugli altri media americani, dal Washington Post al Los Angeles Times che, citando le autorità italiane, parlano di “atto illegale”.La Cnn precisa che l’autenticità della foto, inizialmente trapelata via stampa, e’ stata confermata dalla polizia che ha aperto due indagini, una sul perché il ragazzo era bendato e l’altra per accertare chi ne ha favorito la pubblicazione. Il Washington Post parla di “nuovi dettagli” nel caso dell’uccisione del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, facendo riferimento alla foto di Natale-Hjorth bendato. Uno scatto definito “intollerabile” citando i commenti delle autorità italiane. Nel lungo articolo dedicato al caso, il Washington Post ricorda come l’arresto dei due americani arriva a un mese di distanza dalla prima visita di Amanda Knox in Italia dopo essere stata assolta per l’omicidio di Meredith Kercher. Il Los Angeles Times tratta il caso della foto dell’americano bendato sull’home page del proprio sito, riferendo dell’avvio delle indagini da parte della polizia. Ampio spazio allo scatto e’ dedicato anche da Abc, che parla di bendaggio illegale, riferendo le parole usate dalle autorità. “Ai fini dell’accertamento delle responsabilità disciplinari derivanti dall’uso di mezzi di costrizione su persona in stato di custodia e dalla diffusione di una fotografia della persona in manette, la procura generale ha avviato indagini disciplinari. Le informazioni fornite dalla Procura della Repubblica di Roma circa le modalità con le quali è stato condotto l’interrogatorio consentono di escludere ogni forma di costrizione in quella sede”. E’ quanto si legge in una nota del procuratore generale di Roma Giovanni Salvi. “Gli indagati – spiega – sono stati presentati all’interrogatorio liberi nella persona, senza bende o manette; all’interrogatorio é stato presente un difensore; l’interrogatorio é stato condotto da due magistrati, è stato registrato e ne è stato redatto verbale integrale; Gli indagati sono stati avvertiti dei loro diritti”. Le indagini proseguono “per accertare chi, per quali ragioni e per disposizione di quale autorità abbia bendato l’indagato e abbia ritenuto di tenere l’indagato in manette; si accetteranno anche eventuali responsabilità per omessa vigilanza”.
Articolo pubblicato il giorno 28 Luglio 2019 - 22:17