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Intimidivano i testi di indagine sull’omicidio di Cosimo Nizza: arrestate tre donne

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Avevano messo in atto una serie di gravi intimidazioni nei confronti dei parenti di una delle persone informate sui fatti nell’omicidio di Cosimo Nizza, avvenuto nel 2009, per costringerla a ritrattare le dichiarazioni rese alla polizia giudiziaria e a non confermarle nel corso del processo. Questa mattina la squadra Mobile di Benevento ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta della procura della Repubblica di Benevento, arrestando tre donne beneventane (attualmente ai domiciliari), parenti di una persona che era finita in manette per l’omicidio, gravemente indiziate dei reati di intralcio alla giustizia, stalking e lesioni personali aggravate. Le minacce dapprima attraverso l’invio di messaggi WhatsApp recanti dei passi delle dichiarazioni rese alla polizia giudiziaria dal testimone. Poi sono passate e vere e proprie aggressioni. Durante due degli ultimi recentissimi episodi, risalenti alla fine di giugno scorso, le vittime sono state oggetto di violente e gratuite aggressioni sia presso il bar da loro gestito, dove erano stati rovesciati arredi e lanciati oggetti e suppellettili, sia nei pressi della loro abitazione; nel corso di una altro episodio, concretizzatosi in violente e minatorie condotte verso la vittima, erano intervenuti anche i capi famiglia delle indagate e un loro parente che, tutti insieme, avevano aggredito e minacciato le vittime Le gravi condottedealle tre donne, aiutate da parenti o altri soggetti a loro vicini, sono del tutto analoghe al modus operandi di soggetti appartenenti ad ambienti della criminalità organizzata per imporre un atteggiamento omertoso, mascherandole da banali liti. Le minacce effettuate attraverso messagi, aggressioni violente verbali e fisiche, e danneggiamenti di beni, “erano chiaramente finalizzate a costringere uno dei testimoni del grave fatto omicidiario a ritrattare le proprie affermazioni e tenere una condotta processuale confacente alle esigenze del detenuto”, scrive chi indaga.Le indagini, coordinate dai magistrati della Procura della Repubblica di Benevento e condotte dalla Squadra Mobile di Benevento, proseguono sia per raccogliere ulteriori elementi a carico di altri soggetti che hanno partecipato alle aggressioni contestate sia per chiarire i contorni di un altro gravissimo episodio avvenuto qualche giorno fa, l’esplosione di tre colpi d’arma da fuoco a Rione Libertà all’indirizzo dell’abitazione delle medesime vittime dei reati contestati.


Articolo pubblicato il giorno 13 Luglio 2019 - 09:46


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