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Incendi nelle cabine elettriche delle ferrovie, la Digos esamina gli elementi raccolti ieri

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Un’indagine svolta mediante “la certosina analisi degli indizi e degli elementi di prova raccolti”, a partire dalla visione delle immagini riprese dalle telecamere presenti nella zona e dalla “repertazione” delle eventuali tracce organiche rinvenute sul posto. Così il dirigente della Digos della Questura di Firenze, Lucio Pifferi, descrive l’attività investigativa in corso che i suoi uomini e quelli della polizia ferroviaria stanno conducendo sui tre roghi dolosi appiccati ieri mattina, prima delle 5, nei pressi della stazione ferroviaria fiorentina di Rovezzano. Un atto doloso, un vero e proprio sabotaggio secondo gli inquirenti, che ha provocato il caos nella circolazione dei treni sulla direttrice ferroviaria Milano-Napoli. La Procura di Firenze, guidata dal procuratore capo Giuseppe Creazzo, ha aperto ieri un fascicolo, ancora a carico d’ignoti, per l’ipotesi di reato di attentato alla sicurezza dei trasporti. Nel fascicolo, la Digos sta via via inserendo tutti gli elementi di prova e gli indizi ritenuti utili ai fini dell’individuazione dei responsabili. Sarebbe stato usato un liquido infiammabile, probabilmente della benzina, per appiccare i tre roghi nei pressi della stazione di Rovezzano a Firenze che ieri hanno mandato in tilt il traffico dei treni. Secondo quanto appreso, sarebbero stati rimossi due tombini di accesso alle canaline che corrono lungo i binari, e poi sarebbe stato appiccato il fuoco che ha fuso i cavi che trasmettono i dati della circolazione ferroviaria. Con la stessa tecnica sarebbe stata colpita anche una vicina centralina non interrata. Nel corso dei rilievi la polizia scientifica avrebbe posto sotto sequestro alcuni oggetti: non è chiaro tuttavia se siano riconducibili all’attentato o se fossero rifiuti abbandonati lì in precedenza. Sempre in base a quanto emerso, non ci sarebbero telecamere di sorveglianza puntate sulla zona colpita. Sono tuttavia in corso di acquisizione le immagini riprese da diverse telecamere cittadine, nel tentativo di ricostruire il tragitto percorso dai responsabili. Sulla vicenda la procura ha aperto un inchiesta per attentato alla sicurezza dei trasporti e danneggiamento aggravato. Al momento non è contestata l’aggravante del terrorismo.


Articolo pubblicato il giorno 23 Luglio 2019 - 18:04


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