Il Responsabile Nazionale S.M.I. (Sindacato Medici Italiani) per il settore Continuità Assistenziale, dotto Giovanni Senese, esprime “profonda preoccupazione per l’Affaire ‘Under 43’,recentemente partorito dal neonato A.C.N. della Specialistica Ambulatoriale, e che ha suscitato non poco clamore e scalpore in tutta Italia tanto da far gridare allo ‘scandalo’ migliaia di professionisti che si troveranno, loro malgrado, ad essere travolti da tale risoluzione adottata e voluta fortemente dall’Enpam e che ha visto d’accordo i sindacati di categoria presenti ai tavoli delle trattative nell’accettazione di tale norma in quanto firmatari”. In una lunga nota Senese a nome dei medici iscritti spiega che
“migliaia di professionisti che si sentono addirittura traditi dai loro stessi sindacati e che invocano addirittura una cancellazione in massa dagli stessi in quanto non si sentono più rappresentati dalle stesse organizzazioni sindacali. e che si stanno già adoperando per adire le vie legali al fine di produrre una Class Action contro tale normativa rubricata all’art. 54 del recente A.C.N. della specialistica poiché stravolge regole e graduatorie fino ad intervenire a gamba tesa nella vita privata di migliaia di persone sovvertendone le legittime aspettative.
Come S.M.I. ci dichiariamo nettamente contrari a tale risoluzione e ci auspichiamo che i firmatari, unitamente alla parte pubblica ed all’E.NPAM, possano rendersi conto dello scempio che tale risoluzione provocherà in modo da poter fare marcia indietro rispetto a tale norma prevista dall’art. 54”. E poi aggiunge Senese: “Come organizzazione sindacale di Medicina Generale, mi preme sottolineare, in linea con quanto asserito dal collega sindacalista Dabbene in una precedente comunicazione “Disinformazione e fake news”,ogni possibile contaminazione con l’A.C.N. della Medicina Generale, in riferimento al tema “Under 43” e gli Artt. della Stampa del 9 e 11 Luglio dedicati a tale questione, in quanto il tema dell’anticipo della prestazione pensionistica (A.P.P.) non è stato ancora trattato nel nostro ACN e che non è da intendersi come una quasi ordinaria conseguenza tale contaminazione e soprattutto non è stata la causa dell’interruzione della contrattazione dell’A.C.N. per la M.M.G. in SISAC. Resta però altrettanto vero che lo stesso E.N.P.A.M. sostiene da anni e con forza la volontà di adottare l’A.P.P. (Anticipo della Prestazione Pensionistica) anche nel nostro A.C.N. e con lo stesso limite di età, cioè “Under 43” anni.
Ci auguriamo che tutte le OO.SS., e non solo lo S.M.I., sapranno opporsi con fermezza, risolutezza e determinazione contro tale risoluzione normativa, una volta che verrà presentata in S.I.S.A.C. (Sistema Integrato Stato-Regioni) per la relativa approvazione, in quanto ricordiamo, anche a noi stessi, che il compito di un Sindacato è quello di rappresentare e difendere, in primis, i legittimi diritti dei lavoratori, in uno spirito di collaborazione con la parte pubblica e con gli Enti di riferimento,che restano comunque e non dimentichiamolola nostra controparte, senza subire diktat o sopraffazioni,poiché l’autorevolezza di un sindacato consiste nella capacità di sapersi decisamente opporre alle ingiustizie, in quanto il tema “Under 43” non è un patto generazionale ma una vera e propria ingiustizia per migliaia di colleghi e quindi uno scontro generazionale voluto da altri..
Al contrario, se tale A.P.P. approderà anche con consensi nel nostro A.C.N., lo S.M.I. (Sindacato Medici Italiani) lo condannerà con forza e senza mezzi termini.
Lo S.M.I. ostacolerà tale scempio “Affaire Under 43”in tutte le sedi opportune anche con scioperi e manifestazioni di massa in Piazza, nel rispetto delle graduatorie e dei diritti di migliaia di medici che, per anni hanno contribuito, con pochi mezzi e spesso sulla loro pelle, a migliorare la Sanità in Italia, nell’aspettativa di una convenzione di A.P. che potrebbe svanire per un limite di età del tutto arbitrario, illegittimo ed anticostituzionale”.
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