Benedetta di nome e di fatto. Pilato conquista l’argento nei 50 rana mondiali in 30 secondi netti, 16 centesimi in più della 22enne statunitense Lilly King (campionessa in carica e primatista mondiale in 29″40, nonché iridata e olimpica nei 100) e 15 in meno della 27enne russa Yuliya Efimova (vice campionessa mondiale e campionessa europea, sul podio iridato della specialità dal 2009 e a Gwangju già oro nei 200 e argento nei 100). “La donna in un corpo da bambina”, come la definisce Martina Carraro, quinta in 30″49, compie un capolavoro e quasi sorprende King che deve ricorrere a esperienza e forza per evitare che la tarantina le mettesse la mano davanti. Sempre in linea, la gara si decide al tocco dove prevale la struttura fisica chiaramente più formata dell’americana. Gregorio Paltrinieri conquista il bronzo nei 1500. Il bicampione del mondo uscente chiude in 14’38″75 alle spalle del campione d’Europa e della 10 chilometri, il tedesco Florian Wellbrock che s’impone in 14’36″54 e al vice campione europeo, l’ucraino Mykhailo Romanchuk in 14’37″63. “Non ci credo, sono contentissima. Non posso dire altro se non che sto lavorando benissimo, adesso devo pensare ai Mondiali junior ma devo vivere questo momento”. Queste le prime parole, tra le lacrime, della 14enne pugliese, Benedetta Pilato, dopo la medaglia d’argento nei 50 rana ai campionati del mondo di Gwangju. “Non sono mai stata così tesa prima di una gara, ma penso che sia normale -aggiunge Pilato-. Non ci pensavo proprio a una medaglia, vedendomi con il terzo tempo l’idea l’ho sfiorata, però non me l’aspettavo. Rendere la vita difficile alla King? Vabbé dai non esageriamo…però è bellissimo competere con gente che ha più esperienza”.
Articolo pubblicato il giorno 28 Luglio 2019 - 14:24