Tirocinio ‘vincente’ nella Garanzia giovani: da un lato, infatti, e’ la misura predominante tra quelle erogate nell’ambito del programma di matrice europea per l’inserimento nel mercato degli under29 (su 720.032 interventi rappresenta il 58,3%) e, dall’altro, e’ lo strumento che ha permesso ad oltre la meta’ dei beneficiari (il 53,4%), a 18 mesi dall’avvio del percorso, di trovare un’occupazione. E, nel complesso, il piano, partito nel 2015, al 30 settembre 2018 poteva vantare la registrazione di “oltre un milione e 390.000 persone, al netto di cancellazioni d’ufficio, di cui piu’ di un milione e 76.000 prese in carico (pari al 77,5%)”. E’ l’Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro) a tirare le somme sulle performance di Garanzia giovani, progetto inserito in un piu’ ampio scenario di sostegno ai cosiddetti ‘Neet’ (ragazzi senza lavoro e fuori da percorsi di studi, ndr) forte, recita il dossier illustrato oggi, a Roma, nella sede del Cnel, di una dotazione totale di 2,8 miliardi. Ad un buon titolo di studio corrispondono maggiori chance di successo nell’accesso al mondo del lavoro: si passa, infatti, dal 42,9% di chi ha la sola licenza media, al 56,8% di chi e’ in possesso di una laurea. Il 38,6% dei giovani risulta impiegato con un contratto di apprendistato, seguito dal 34,5% di chi ne ha firmato uno ‘sine die’. Il 42,9% dei ‘Neet’ che hanno scommesso sulle potenzialita’ del programma, inoltre, “ha trovato la prima occupazione entro il mese successivo alla conclusione dell’intervento, percentuale che sale al 59,6% entro i sei mesi”. Plaude ai “206.000 contratti a tempo indeterminato” siglati il presidente dell’Anpal Domenico Parisi, parlando di un “piano che funziona”, avendo “toccato la vita di milioni di persone”.
Articolo pubblicato il giorno 5 Luglio 2019 - 22:10