Nel 2017 sono state 3.507 le denunce di furti in appartamento nel territorio provinciale di Napoli, vale a dire 113,092 denunce ogni 100mila abitanti: questi i dati forniti dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno e rimessi in fila dal Sole24Ore in una delle sue Mappe, l’Indice criminalità 2018, che per i furti nelle abitazioni vede Napoli al 105° posto in classifica tra le province italiane.
Furti in appartamento: Napoli tra statistiche e casistiche
Se quello elaborato nell’Indice del Sole24Ore è il dato più recente e si limita alla base territoriale provinciale, Istat fornisce invece un’analisi più dettagliata sia in senso retrospettivo che geografico. Anche in questo caso il flusso dati in arrivo dalle autorità si arresta al 2017 e va inteso per difetto, restituendo unicamente il conteggio dei reati in qualche modo emersi e denunciati.
Retrospettivamente
Rispetto a cinque anni fa, il numero di furti in appartamento a Napoli appare in lieve flessione: sono stati 3.958 gli eventi criminosi di questo tipo denunciati nel 2013. A quell’anno è seguito un incremento delle notizie di reato di furto in abitazione con un picco di 4.268 appartamenti violati dai ladri nel 2015. Questo in provincia di Napoli, ma Istat racconta anche cosa accade a livello comunale nel capoluogo. Se nel 2017 la città ha registrato 968 intrusioni nelle case napoletane, guardando indietro negli anni anche in questo caso si assiste a un lieve decremento, probabilmente dovuto anche all’installazione di sistemi di protezione passiva come le porte blindate la cui adozione è stata oggetto ed è di incentivi e sgravi fiscali significativi. Nel 2013, infatti, questure, posti di polizia e caserme dei carabinieri hanno ricevuto 1.126 denunce, salite a 1.132 l’anno successivo per poi scendere a 909 eventi di furto in casa nel 2015 che di nuovo salgono nel 2016 a 997.
Ultimo anno
E’ il 7 giugno 2019 quando la polizia di stato annuncia di aver sgominato un’autentica organizzazione criminale protagonista di scorribande e furti in appartamento nei quartieri della Napoli bene tra Vomero, Posillipo, Chiaia, San Ferdinando e Arenella. A incastrare la gang di malfattori sono stati i sistemi di videosorveglianza, che hanno permesso di accertare quattro furti e tre tentativi di intrusione. L’operazione – che ha portato all’esecuzione di ordinanze nei confronti di quattro persone, tre delle quali già sottoposte a misure restrittive – è il frutto di indagini avviate nell’ottobre 2016, quando da Mergellina arriva la denuncia dell’amministratore di uno stabile il cui portone d’accesso mostrava segni di danneggiamento alla serratura. Proprio questa si è rivelata una delle tecniche di intrusione dei ladri: serratura della porta d’ingresso divelta, poi la razzia di preziosi, argenteria, orologi di valore…
Inizio estate 2019 turbolento, poi, nel quartiere di Materdei. Ancora una volta sono state le telecamere a consentire l’individuazione di sei ladri che, tra il 28 e il 30 giugno, hanno passato al setaccio 80 appartamenti tra via Renato Imbriani e via Giacinto Gigante. E’ la sezione di cronaca napoletana di fanpage.it a spiegare la tecnica con cui i malviventi espletavano i loro furti. Prima il sopralluogo, durante il quale venivano lasciate nell’intercapedine della porta delle fascette trasparenti sottili. Se la casa era abitata, l’inquilino per entrare nel suo appartamento doveva aprirla, quella porta. La fascetta, spesso neppure notata, finiva su zerbini e pavimenti. Questo era sufficiente per far desistere i ladri. Dove però la fascetta veniva ritrovata al suo posto dopo qualche tempo, allora l’appartamento non aveva scampo e veniva svaligiato.
A ottobre 2018 è invece finito dritto nel carcere di Poggioreale un uomo di origini rumene ritenuto responsabile, riporta NapoliToday, di ben 9 furti anche in appartamento perpetrati nonostante già su di lui pendesse una condanna passata in giudicato a 5 anni per reati specifici.
Di notte specialmente, ma non solo
Se un tempo la notte era il tempo privilegiato per le azioni dei topi d’appartamento – donde proverbi come “la luna fa lume ai ladri” – oggi non è più così. Raid ‘toccata e fuga’ avvengono anche durante il giorno, con senso d’impunità e destrezza tali da rendere indistinti i gradi di esposizione a rischio per villette, appartamenti, piani alti o terreni. A volte capita che il ladro venga colto sul fatto e non la spunti: è accaduto il 27 maggio 2019 in via Salvator Dalì, quando l’intruso è stato sorpreso insieme ad altri due – riusciti a fuggire travolgendo il malcapitato proprietario dell’appartamento – e quindi bloccato con l’aiuto di altri condomini che hanno poi dato l’allarme alla questura. Solo alcuni degli oggetti razziati sono stati recuperati. La casa era stata messa sottosopra e la cassaforte lacerata con l’aiuto di un flex. Insomma: uno dei ladri è stato preso, ma il pericolo per gli inquilini è stato alto e lo choc per il derubato non è stato certo evitato. Erano appena le 21.30.
Modalità classica, invece, per il furto nell’abitazione partenopea del portiere del Napoli Luigi Sepe. In prestito al Parma per questa stagione calcistica, di ritorno nella sua casa nel capoluogo campano ha avuto un’amara sorpresa. Come lui e sua moglie hanno potuto verificare – ormai a furto fatto – dalle telecamere a circuito chiuso, nell’ultima notte di maggio 2019 due ladri si sono introdotti nell’abitazione e hanno sostanzialmente riempito i bagagli di casa Sepe con tutto quel che di valore ha trovato a portata di razzia. Le immagini del furto, postate su Instagram, dai social hanno fatto il giro del web e della stampa locale. Forse non così famosa ma forse più choccata la manager della Asl 3 di Napoli Maria Antonietta Costantini che a giugno 2019, svegliandosi, si è resa conto che durante la notte ignoti erano entrati nella casa dove vive sola per svaligiarla. I malviventi, riporta il quotidiano Il Mattino, sono entrati anche nella camera da letto dove la donna stava riposando, senza che lei si accorgesse di nulla.
Ladri in casa: cosa dice la legge
Il furto in appartamento ha uno spazio a sé nel codice penale: è l’articolo 624 bis, comma 1, a inserire la fattispecie tra il delitti contro il patrimonio. Si integra ogni qualvolta qualcuno si impossessi di oggetti “mediante introduzione in un edificio o altro luogo destinato in tutto o in parte a privata dimora o nelle pertinenze di essa”. La pena prevista – salvo aggravanti, attenuanti o esimenti – è di reclusione da 3 a 6 anni e di una multa da 927 a 1.500 euro. La casistica del furto in abitazione è per lo più quella ‘con scasso’, che può verificarsi con o senza danneggiamento. Infatti il furto con scasso si integra ogni qual volta un ladro acceda con la forza a una proprietà. A fini soprattutto assicurativi si distingue il furto in appartamenteo senza scasso. Nessun danno a porte e finestre… fantasmi, praticamente. Ma il risultato è ugualmente il furto e la razzìa di tutti i preziosi – anche affettivamente – di casa. Come avranno fatto? Con uno dei sistemi con cui lo avrebbe fatto un fabbro se ci si fosse chiusi fuori, ad esempio il grimaldello bulgaro. La tecnologia fa progressi, ma questi sono poi appannaggio collettivo. Ladri compresi. Se malauguratamente vi trovate in una di queste circostanze, il vademecum messo a punto dall’Arma dei Carabinieri e disponibile anche online è chiaro: non toccare nulla e chiamare immediatamente i numeri di pronto intervento.
Come sentirsi sicuri in casa
Cambiano i tempi, cambiano le esigenze. Per sentirsi sicuri, anche in casa propria e una volta chiusa la porta alle spalle, è bene proteggersi dall’eventualità di ritrovarsi con i ladri tra camera e salotto. Gli strumenti non mancano e le agevolazioni neppure. Per rispondere al crescente bisogno di sicurezza, sono state via via introdotte misure di incentivazione fiscale all’installazione di strumenti di protezione passiva negli edifici. Il repertorio coperto da detraibilità che nel 2019 è addirittura del 50% (dal 1 gennaio 2020 il bonus rimarrà ma tornerà al 36%) è quello di allarmi sonori, videosorveglianza, cancelli e recinzioni, inferriate e grate, porte blindate, vetri antisfondamento, casseforti, sensori di rilevazione sui serramenti e via proteggendo.
Poi ci sono le condotte virtuose che ciascuno può adottare e che le forze dell’ordine non mancano di suggerire. Talvolta si tratta di accorgimenti anche apparentemente piccoli, che possono fare una grande differenza. Uno su tutti? Non lasciare la famigerata chiave sotto lo zerbino a nessuno e in nessun caso. Secondo le statistiche riportate dal portale piusicurezza.com, i ladri accedono alle case il 34% delle volte con complicità involontaria di una distrazione della vittima.
Blindati e contenti
Come tutti noi, anche i ladri per lo più entrano in casa direttamente dalla porta. E’ dunque lei – insieme a finestre e balconi a seconda del piano a cui si trova l’abitazione – il punto più vulnerabile di tutti. Per questo motivo, se ci si accinge a rendere la casa o il palazzo più sicuri, la porta blindata è il primo dispositivo a cui pensare. Meglio – lo suggerisce anche il sito di specialisti http://www.arieteporteblindate.it – se attrezzata di spioncino e serrature di sicurezza a cilindro europeo con defender ovale. Oggi le nuove tecnologie, i progressi nella selezione dei materiali e perfino la domotica si applicano fino a formulare un’offerta varia sotto il profilo del grado di sicurezza, adatta a ogni situazione abitativa, capace di armonizzarsi esteticamente con gli altri serramenti eventualmente in uso nel palazzo e soprattutto – il che non guasta – alla portata di ogni tasca. Basta scegliere e farsi consigliare da professionisti dotandosi di barriere come la porta blindata per abbattere il rischio furto – attestano i dati raccolti da piusicurezza.com – addirittura del 60%.
Articolo pubblicato il giorno 15 Luglio 2019 - 12:31