Napoli. Sono stati immortalati dalle telecamere installate dagli investigatori mentre marcavano il badge anche per i colleghi: la procura di Napoli ha notificato 60 avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti dipendenti dell’ospedale Cardarelli che dopo avere timbrato abbandonavano il posto di lavoro. L’indagine della polizia di stato di Napoli (commissariato Arenella) è stata coordinata dal pm Giancarlo Novelli insieme con il procuratore Giovanni Mellilo. Si ipotizzano i reati di truffa e la violazione della cosiddetta “legge Brunetta”. Nei video ripresi dalle telecamere installate dai poliziotti nei pressi del dispositivo marcatempo di uno solo degli ingressi dell’ospedale Cardarelli di Napoli si vede anche un giovane tra 12 e i 13 anni, che indossa un cappellino di colore scuro, figlio di una dipendente del Cardarelli, che “timbra” il badge per conto della madre la quale, invece, andare a lavorare quel giorno se ne è rimasta comodamente a casa. Emerge anche questo dall’inchiesta della Procura di Napoli che ha portato gli agenti del commissariato Arenella di Napoli(guidato dal primo dirigente Angelo Lamanna) a notificare 62 avvisi di garanzia ad altrettanti furbetti del cartellino i quali, ora, rischiano il licenziamento in tronco. Tra i destinatari dei 62 avvisi di garanzia emessi su richiesta della Procura di Napoli nei confronti di altrettanti furbetti del cartellino in servizio nell’ospedale Cardarelli di Napoli, figurano anche due medici: uno in servizio in pneumologia e l’altro in oncologia. In quest’ultimo reparto, mediamente, mancavano 8-9 dipendenti al giorno. Una situazione, è stato sottolineato dagli investigatori, che ha reso quella sezione molto meno efficace. Sguarnito, o quasi, è risultato anche il reparto centralinisti. Tra gli indagati anche un sindacalista e il consigliere di un Comune del Napoletano. L’inchiesta – che riguarda gli anni tra il 2014 e il 2017 – prende spunto da un’altra attività investigativa, che risale a qualche anno fa, incentrata sulla turnazione autonoma dei lavoratori del centralino del Cardarelli. Da quanto emerso i dipendenti passavano nel rilevatore di presenze 2-3 badge alla volta. Talvolta entravano in servizio mentre in altre occasioni abbandonavano il posto di lavoro.
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