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Fornì le armi per uccidere il re del calcestruzzo del casertano: 15 anni di carcere per il pentito Peppe Misso

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Quindici anni per il collaboratore di giustizia Giuseppe Misso, assoluzione per Andrea Cusano, 62 anni “amico” del maestro venerabile della P2 Licio Gelli e ritenuto fiancheggiatore del clan dei Casalesi in provincia di Caserta. Questo il verdetto pronunciato dalla Corte d’Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Napoletano, nel processo per l’omicidio di Vincenzo Feola, ex assessore ed imprenditore di San Nicola la Strada ucciso nel 1992 in viale Carlo III, nei pressi dell’Appia Calcestruzzi.
Secondo quanto ricostruito dalla Dda Feola sarebbe stato eliminato perchè aveva deciso di non piegarsi alla volontà del clan sul prezzo del calcestruzzo scegliendo di uscire fuori dal Cedic, il consorzio delle aziende di calcestruzzo creato da Bardellino e Schiavone, che in provincia di Caserta aveva il monopolio della fornitura del materiale per l’edilizia e gestiva tutti gli appalti. Secondo i magistrati dell’Antimafia Cusano (per il quale era stato invocato l’ergastolo) avrebbe fornito aiuto logistico al commando che uccise Feola mentre Misso, oggi collaboratore di giustizia, avrebbe fornito le armi e l’auto con cui è stato commesso l’agguato, come da lui stesso confermato nel corso del processo.


Articolo pubblicato il giorno 15 Luglio 2019 - 21:01

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