In tanti sono in fila per salutare Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso con otto coltellate due notti fa da un ragazzo americano nel centrale quartiere Prati. La camera ardente ha appena aperto. Poco piu’ in la’ nello stesso edificio, con affaccio su piazza Trinita’ dei Pellegrini, si trova l’ingresso della stazione Farnese dove il vicebrigadiere prestava servizio. La moglie e gli altri parenti entrano da li’, tra le lacrime. Nel deposito e’ parcheggiato il carro funebre che portera’ la salma a Somma Vesuviana, paese d’origine del carabiniere, per i funerali di domani. Fuori dalla caserma corone di fiori, biglietti e candele che da giorni parenti, conoscenti, e semplici cittadini stanno portando in omaggio. In fila davanti alla cappella gli amici di Cerciello e molti carabinieri in congedo. I visi sono quelli di chi contempla un grande dolore, mentre nella piazza regna un silenzio quasi assoluto, interrotto ogni tanto dal click degli ombrelli che si riaprono in coro quando la pioggia ricomincia a cadereUna folla composta, sorpresa anche da un temporale, si e’ radunata in Piazza del Monte di Pieta’ per dare l’ultimo saluto al vice brigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso il 26 luglio. In tanti hanno in mano dei fiori, altri si fanno il segno della croce, altri ancora si chiedono come sia stato possibile morire cosi’. Verso le 15:30 e’ arrivata la moglie del Carabiniere ucciso che ha accompagnato il feretro. Per onorare la memoria del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso a Roma, tutte le trasmissioni della Rai osserveranno un minuto di silenzio alle 11.30 di domani. L’omaggio al carabiniere proseguirà poi, a partire dalle 11.55 su Rai1, con la diretta della cerimonia funebre, a cura del Tg1.E’ confermato il trasferimento presso un reparto non operativo del militare che ha messo la benda sugli occhi di uno dei due accusati dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, mentre per quanto riguarda l’autore della fotografia sono ancora in corso indagini interne all’Arma dei carabinieri. L’autore del bendaggio, a quanto racconta una fonte dei carabinieri ad “Agenzia Nova”, ha spiegato di avere agito cosi’ per impedire al sospettato di vedere alcune immagini relative alle indagini che in quel momento erano proiettate su degli schermi al plasma. La benda sugli occhi sarebbe stata tenuta per non oltre 5 minuti, secondo il militare che ha agito in questo senso e che ha garantito di avere spostato in breve tempo il ragazzo presso un’altra stanza. A quanto si e’ appreso, infatti, al momento del bendaggio il sospettato era in una sala d’attesa in vista dell’interrogatorio. In ogni caso la posizione dell’Arma dei Carabinieri resta quella di ferma condanna poiche’ “nessuna giustificazione puo’ validare un tale episodio. Al momento dell’aggressione in cui ha perso la vita il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, nelle vicinanze di via Pietro Cossa, nel quartiere Prati a Roma, c’erano diverse pattuglie in divisa. La tempestivita’ e la violenza dell’accoltellamento hanno pero’ reso vano il tentativo di intervento dei Carabinieri che sorvegliavano la zona. Lo apprende “Agenzia Nova” da una fonte dei Carabinieri. Tuttavia se Finnegan Lee Elder, nel corso del primo interrogatorio ha sostenuto di non essere consapevole di avere a che fare con due carabinieri, il suo complice Christian Gabriel Natale Hjort ha confermato che Cerciello Rega e Varriale si erano presentati come militari dell’Arma. Inoltre, dal luogo in cui si e’ svolta l’aggressione, non e’ escluso che nella fuga i due possano aver percepito la presenza delle pattuglie che si apprestavano a intervenire nella zona.
Articolo pubblicato il giorno 28 Luglio 2019 - 16:31