Stamane grazie all’intervento tempestivo del poliziotto penitenziario di turno si è salvato un ristretto calabrese 30enne a Poggioreale ubicato al reparto SAI San Paolo che con lacci delle scarpe aveva realizzato un cappio al collo e si era appeso alle inferriate della finestra approfittando che in camera i suoi compagni erano andati al passeggio.”Anche se molti definiscono Poggioreale un “inferno” oppure un “mostro di cemento”, per il segretario provinciale Osapp Napoli, Luigi Castaldo non è una giusta definizione ed interpretazione, poiché il Salvia è un istituto penitenziario si’ obsoleto ma con tanti Angeli in uniforme con tanta umanità comandati con deontologia dal dott.Diglio commissario capo coord. della Polizia Penitenziaria in un contesto di disgrazie e sofferenze, dove spesso gesti estremi come quello di oggi vengono encomiabilmente risolti dai poliziotti penitenziari di Poggioreale che mettono a repentaglio la propria vita tutti i giorni affrontando i vari eventi critici”.
Conclude il sindacalista Castaldo “non possiamo definire Poggioreale un luogo di crudeltà se poi vi è tanta vita da rieducare con i miseri mezzi messi a disposizione che spesso creano grosse difficoltà operative, viste anche le molteplici iniziative della dottoressa Maria Luisa Palma direttrice del Salvia, indirizzate ad un’apertura col mondo esterno per finalità trattamentali. Definire il G.Salvia un “inferno” è un offesa ai tanti operatori e poliziotti penitenziari che ogni giorno con spirito di sacrificio e deontologia affrontano una realtà molto difficile e complessa come Poggioreale, portando a compimento come oggi ed in tante occasioni, gesti pieni di umanità ed altruismo”.
Articolo pubblicato il giorno 17 Luglio 2019 - 19:22