Sono per ora cinque le persone indagate per la morte del bambino di Maddaloni morto a seguito dell’annegamento nella piscina del lido “Kora” a Pozzuoli mentre si festeggiava una festa di nozze. Le persone destinatarie dell’avviso di garanzia sono il proprietario del locale, i genitori e i due animatori. Sono per ora cinque le persone coinvolte nell’inchiesta della Procura. Restano tuttavia ancora avvolte dal mistero le circostanze che hanno portato alla morte del piccolo Davide. Non è ancora chiaro se il bambino sia deceduto per essersi tuffato in acqua a stomaco pieno, per una congestione o se sia caduto in acqua e poi annegato. Tra lunedì e martedì sarà eseguito l’esame autoptico disposto dalla Procura, per ora i cinque indagati sono il frutto di prime valutazioni fatte dagli investigatori. Le indagini potrebbero portare ad ulteriori conclusioni, resta da valutare il risultato dell’autopsia che chiarirà le cause del decesso. Sono stati già ascoltati alcuni testimoni, probabilmente risentiti dagli agenti del commissariato di polizia. Nella struttura ricettiva sembrerebbe non esserci al momento della tragedia un addetto al salvataggio anche se, sembrerebbe, che più volte il titolare del locale avrebbe intimato a non tuffarsi in acqua. Al vaglio della Procura è anche la posizione dei genitori. Bisogna capire se il bambino fosse stato affidato o meno alla custodia di qualcuno in particolare, anche se gli animatori seguivano i bambini con un’età superiore a quella di Davide.
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