Castellammare di Stabia. Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità ieri la mozione presentata dal consigliere di LeU, Tonino Scala, in cui si chiede agli uffici competenti di “predisporre in tempi rapidissimi, a tutela dell’Ente e ai fini di eventuali revoche in autotutela di atti adottati in contrasto con la normativa vigente, l’assunzione di un atto ricognitivo – esplicativo, che faccia chiarezza sull’insieme delle procedure attivate per effetto dell’applicazione del Piano Casa sul territorio Comunale”. La mozione, che è stata accolta dall’intera assise, impegna il Sindaco ad inviare al Dirigente del settore urbanistica un atto di indirizzo per comprende se la legge regionale sia stata applicata nei termini previsti su tutto il territorio cittadino. La mozione nasce dopo l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’Inchiesta “Olimpo” dove, in alcuni passaggi, viene trattato anche il tema della costruzione di un complesso immobiliare nell’ex area “Cirio” la cui proprietà è in parte dell’Imprenditore Adolfo Greco coinvolto nell’inchiesta. La Procura indagherebbe anche sul “rilascio al permesso a costruire sull’area Cirio, nell’ambito dell’attuazione del Piano Casa si rende – dice Scala – necessaria una netta e chiara scelta di campo da parte di questo Consiglio Comunale”. Il progetto fu presentato nel 2012 e approvato nel 2016 con il parere positivo del commissario ad acta nominato dalla Provincia di Napoli, il Commissario Prefettizio, Uffici Tecnici Comunali e Sovrintendenza. Nella mozione il consigliere Scala richiede di verificare la regolarità del procedimento. Dopo il voto bipartisan in consiglio comunale saranno gli uffici tecnici ad esprimersi sulla vicenda.
(emidav)
Articolo pubblicato il giorno 31 Luglio 2019 - 08:40