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Carabiniere ucciso: confessa uno dei due americani. Erano pronti a tornare negli Usa già stasera

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Ha confessato uno dei due americani fermati per l’omicidio di Mario Cerciello Rega. Si tratta del giovane con i capelli mesciati ripreso nelle immagini di alcune telecamere di sorveglianza. Il giovane fermato oggi con un’altra persona avrebbe ammesso di aver accoltellato il Carabiniere. E’ ancora al vaglio degli inquirenti la posizione dell’altra persona fermata insieme al giovane americano che ha confessato l’omicidio del Carabiniere. I due sospettati erano pronti a ripartire per gli Stati Uniti. Il killer appertiene a una famiglia facoltosa americana che avrebbe pagato l’hotel all’amico.I due ventenni sono stati interrogati per ore, nella caserma di Via In Selci, anche alla presenza dei magistrati della procura di Roma che indagano sul delitto.I due pernottavano presso l’hotel di lusso Le Meridien, in Prati, a 50 metri dal luogo in cui il militare è stato accoltellato a morte.Non ci sono dubbi sul fatto che siano stati loro a rubare il borsello dell’uomo e a chiedere soldi per ridarlo indietro, anche se gli investigatori non escludono che altre persone possano essere coinvolte nella vicenda.Al fermo dei due ventenni si è arrivati attraverso le testimonianze dell’uomo derubato, che chiedendo aiuto ai carabinieri ha fatto avviare le verifiche della notte di venerdì, in Prati, e la ricostruzione fatta dal collega di Cerciello, che era con lui venerdì notte e, durante l’aggressione, è rimasto ferito. I due fermati sono stati inoltre immortalati dalle immagini di alcune telecamere di videosorveglianza.Il Carabiniere ucciso la notte tra giovedì e venerdì, era impegnato con un collega nell’operazione partita dopo la segnalazione della tentata estorsione. Erano in cerca di droga a Trastevere ma la sostanza acquistata era semplice aspirina: perciò hanno rubato la borsa del pusher nel tentativo di recuperare i soldi. Questa la dinamica della vicenda che ha portato all’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti i due ragazzi americani si erano recati a Trastevere per acquistare sostanze stupefacenti: dopo essersi resi conto di essere stati ingannati, hanno strappato la borsa allo spacciatore che conteneva il suo telefono cellulare. L’uomo ha quindi contattato i due chiamando il suo numero di telefono per avere indietro la borsa. Il pusher avrebbe poi chiamato il 112 per comunicare che era stato scippato e che si era accordato con i due americani per la restituzione della borsa. A questo punto, all’orario stabilito i due carabinieri, in borghese, si sono recati in via Pietro Cossa. All’uomo derubato in Trastevere del proprio borsello, era giunta la richiesta di consegnare 100 euro per riavere il maltolto e i due carabinieri, erano intervenuti, in borghese, nel luogo in cui doveva essere consegnato il denaro. Alle 3 di notte i due militari sono stati aggrediti in via Pietro Cossa, da chi aveva pianificato l’estorsione.Cerciello, 35 anni, sposato da poco più di un mese, è stato colpito con otto coltellate e per lui non c’è stato nulla da fare. Inutili i soccorsi e la corsa all’ospedale Santo Spirito dove è deceduto poco dopo il ricovero. Il pusher in serata è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari.


Articolo pubblicato il giorno 26 Luglio 2019 - 23:14

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