“Canadian Ndrangheta connection” è il nome che gli investigatori della Polizia di Stato hanno dato all’operazione di Polizia nel corso della quale, nella provincia di Reggio Calabria e in altre regioni d’Italia, sono stati eseguiti numerosi fermi e perquisizioni nei confronti di esponenti della ‘ndrangheta reggina. L’inchiesta della D.D.A. di Reggio Calabria – sviluppata nel biennio 2018-2019 – con un’articolata indagine condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Servizio Centrale Operativo dalla Polizia di Stato – ha consentito di delineare gli assetti e l’operatività della ‘ndrina Muià, collegata alla più affermata e risalente cosca Commisso, tradizionalmente operante a Siderno in provincia di Reggio Calabria e in Canada.
Ed è proprio indagando sulle proiezioni operative delle ‘ndrine oltreoceano che l’inchiesta di Reggio Calabria ha consentito di allargare gli orizzonti delle attuali conoscenze sull’articolata struttura della ‘ndrangheta in ambito sovranazionale, dal momento che è stato possibile documentare, per la prima volta, che l’articolazione territoriale operante nel grande Stato nordamericano, riferibile alla locale di Siderno, è attualmente governata da un organismo (il Crimine di Siderno) composto da una pluralità di soggetti che, allo scopo di preservare la sua operatività rispetto alla pressione investigativa operata nei confronti della ‘ndrangheta in territorio italiano, è abilitato a riunirsi ed assumere decisioni anche in territorio estero, in quanto direttamente riferibile alla struttura territoriale operante a Siderno (la Società di Siderno) e, tramite questa, alle strutture di vertice che governano gli ampi assetti organizzativi, in Italia ed all’estero, dell’intera ‘ndrangheta unitaria. La vasta operazione internazionale della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha portato all’esecuzione di 14 provvedimenti di fermo. Per gli investigatori questi soggetti sono gravemente indiziati, a vario titolo di associazione mafiosa transnazionale ed armata, porto e detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, esercizio abusivo del credito, usura e favoreggiamento personale, commessi con l’aggravante del ricorso al metodo mafioso, ovvero al fine di agevolare la ‘ndrangheta.
Gli investigatori del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, coadiuvati dagli operatori del Reparto Prevenzione Crimine, hanno eseguito numerose perquisizioni in Calabria, Emilia Romagna e Liguria. Impiegati 150 uomini e donne della Polizia di Stato.
L’inchiesta, condotta dallo Sco e dalla Squadra mobile reggina sotto le direttive della Dda guidata da Giovanni Bombardieri e con il coordinamento del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e dei pm Giovanni Calamita e Simona Ferraiuolo, è partita dall’omicidio, commesso a Siderno il 18 gennaio 2018, di Carmelo Muià detto “Mino”, ritenuto il luogotenente del boss Giuseppe Commisso alias il Mastro e al vertice dell’omonima ‘ndrina di contrada Ferraro di Siderno. Nell’inchiesta ha assunto particolare rilievo l’attivita’ di cooperazione internazionale della Polizia e della York Regional Police di Aurora (Ontario – Canada), grazie alla quale è stato possibile documentare aspetti ritenuti importanti dell’operatività delle ‘ndrine di Siderno nella “Greater Toronto Area”. Dopo l’omicidio Muià, secondo la ricostruzione della polizia, il fratello Vincenzo, ha maturato il convincimento che l’agguato fosse da ricondurre ad una azione di rivalsa attuata dal rivale Vincenzo Salerno, appartenente all’omonima famiglia che, in passato, si era scissa dai Commisso. Nel corso di un summit a Siderno nella primavera del 2018 Vincenzo Muià aveva anche chiamato a raccolta i fedelissimi per affidare loro un piano volto ad arginare eventuali mire violente contro la propria famiglia. Inoltre aveva anche avviato, secondo l’accusa, un deciso riarmo del gruppo. In tale contesto, nell’aprile scorso, per conoscere i reali motivi dell’omicidio del fratello, Vincenzo Muià si è recato a Toronto per incontrare i fratelli Cosimo e Angelo Figliomeni, detti “i briganti”, entrambi latitanti in Canada in relazione all’operazione della Dda reggina “Acero-Krupi-Connection”. Dai due, Muià avrebbe ricevuto risposte sul movente ma non indicazioni insufficienti per attribuire la piena responsabilità del delitto. L’indagine ha quindi confermato l’operatività di strutture a carattere intermedio con funzioni di coordinamento e supervisione, quali la “commissione” o “camera di controllo” di Toronto operante nell’ambito del Crimine di Siderno come articolazione intermedia distaccata dal mandamento ionico reggino ma indissolubilmente legata, in una sorta di “blockchain criminale”, alla provincia di Reggio. Dalle intercettazioni gli investigatori ritengono di avere ricostruito la composizione del “crimine di Siderno”, ritenuta la massima espressione della ‘ndrangheta in Canada, a cui sarebbe riservata una competenza che in alcuni casi può estendersi a fatti riconducibili a realtà locali della Locride. Risultati definiti dagli investigatori “di grandissimo rilievo in quanto allargano l’orizzonte delle attuali conoscenze sulla struttura della ‘ndrangheta anche in ambito sovranazionale” che hanno permesso a polizia e magistrati di accertare, per la prima volta, che l’articolazione territoriale operante in Canada, riferibile al locale di Siderno, è governata da un organismo (“il Crimine di Siderno”) abilitato a riunirsi ed assumere decisioni anche in territorio estero, anche per sfuggire alla pressione delle forze dell’ordine operata in Italia. In altri termini, per gli investigatori, l’organo di governo della locale di Siderno non opera più solo in territorio calabrese, trasmettendo ordini all’estero, ma lo fa direttamente in territorio canadese per rendere sempre più efficiente la sua struttura ed efficace l’azione di comando. Sul versante canadese, lo scorso 12 luglio, nella Greater Toronto Area (Vaughan e Woodbridge) – dove sono stati inviati in missione investigatori dello Sco e della Squadra mobile reggina – la York Regional Police ha arrestato 10 soggetti, indagati per associazione per delinquere, riciclaggio, usura, gioco d’azzardo.
Articolo pubblicato il giorno 18 Luglio 2019 - 18:29