Una voce calda, sensuale, potente e autentica. Appassionata e ispirata, riconosciuta come una vera “Blueswoman”: direttamente dagli Stati Uniti, Shanna Waterstown è la prima guest star internazionale che aprirà la quinta edizione del Baronissi Blues Festival.
Dagli Usa a Parigi, dall’UK all’Italia: 3 serate di musica ad ingresso gratuito in un giro ipnotico e travolgente intorno al mondo, in un crossover tra il blues dei puristi, dal classicismo di Chicago, alle influenze più funk, all’R,n,B, alle incursioni fusion nell’universo jazz, alla sonorità più electro. La Irno Valley diventerà patria del Blues con un denso cartellone internazionale dal 23 al 25 luglio per il Baronissi Blues Festival, organizzato dall’Associazione Culturale “Tutti Suonati”, nell’ambito del cartellone estivo “Baronissi Fest”, promosso dal comune di Baronissi, avvolti nell’emozionante cornice dell’anfiteatro comunale “Pino Daniele”.
“Sono nata e cresciuta in Florida, negli Stati Uniti, il sud mi ha definito e raffinato come puro zucchero di canna selvatico. Un giorno ho incontrato il Blues, quando è entrato in casa e si è seduto … ed è sempre stato qui da allora”, racconta la cantante.
Rythm’n’blues, funk, soul: Shanna Waterstown è considerata una delle più interessanti voci blues femminili degli ultimi anni. Nata nel profondo sud, in Florida, è cresciuta cantando il Vangelo in una piccola chiesa battista, in un momento in cui la musica più popolare della radio e in casa erano “Motown Soul”, “Country” e “Gospel”. È cresciuta nelle “churches” della sua città cantando prevalentemente gospel, per poi trasferirsi a New York, poco più che adolescente. In questo nuovo contesto entra a contatto con il jazz e il musical. Queste nuove espressioni musicali uniti ad alcuni fortunati tour ln giro per il mondo con artisti del calibro di Buddy Guy la portano ad avvicinarsi sempre più a Parigi, città che nel giro di pochi anni diventerà la sua nuova sede abitativa. Il suo ultimo lavoro discografico, Inside My Blues, ha incontrato il parere più che favorevole di pubblico ed addetti ai lavori che l’hanno consacrata all’unanimità come la voce più autorevole della nuova scena mondiale.
Nella sua carriera ha avuto il privilegio di aprire grandi icone musicali, tra cui James Brown, Buddy Guy, Maceo Parker, Matt Bianco, Louisiana Red e Mud Morganfield. Tour negli Stati Uniti in Europa, in Francia, Germania, Svizzera, Belgio, Italia, Spagna, Austria, Polonia, Lettonia, con partecipazioni in alcuni dei più importanti rassegne internazionali, tra cui il Festival di Blues Baden, il Festival di Basilea, il Festival Jazz Ascona, il Festival Ecaussines Blues e molti altri.
Dopo aver trascorso molti anni a scrivere, Shanna, ha realizzato il suo primo album “Inside My Blues” / “A Real Woman” nel 2008, scritto, composto, prodotto e cantato da lei con tutte canzoni originali. La sua band è composta da musicisti di consolidata esperienza che vantano collaborazioni di prestigio con artisti dell’ambiente Rock, Blues, Soul, Funky internazionale: Jay Gogan – guitar, Walter Cerasani– bass, Gianpaolo Feola – drums-
OPEN ACT – L’apertura del concerto di Shanna Waterstown è affidato invece a “la Grange”, la storia inizia nel novembre del 2006 da una intuizione di Fabio Gagliardo adottato, musicalmente parlando, da un grande armonicista di Amburgo di nome Claus Dierks. Brani che vanno da “Footprints” di Wayne Shorter a “Manic Depression” di Jimi Hendrix, passando dal blues classico di Chicago, toccando latin jazz, fusion e funky in uno spettacolo tutto di un fiato con sonorita molto particolari e dinamiche eccezionali… Fabio “La Grange” Gagliardo chitarra e voce, al basso Luca Di Caprio bassista di ottimo spessore, alla batteria Fabio Rotondo batterista che ha calcato i migliori palchi italiani, al sax Emilio Silva Bedmar sassofonista dalle note capacita molto conosciuto neqli ambienti jazz e blues di tutta Europa.
BLUES & SOLIDARIETÁ – Si rinnova inoltre il binomio blues e solidarietà attraverso la partnership, per il quarto anno consecutivo, con laFondazione Avsi (www.avsi.org), impegnata in progetti di cooperazione per promuovere la dignità della persona, con particolare attenzione all’educazione dei bambini. Dopo il “sostegno a distanza” a favore degli ospedali della Siria e dei bambini dei campi profughi, l’edizione 2019 sostiene ancora una volta il progetto Ospedali Aperti in Siria che ad oggi ha garantito cure mediche gratuite a più di 23.900 persone e punta a curarne circa 50.000 entro la fine del 2020!
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