Si sgretolano le accuse del maxi blitz Cartagena. Dopo l’annullamento dell’ordinanza per Maria Licciardi a piccirella il Tribunale del Riesame di Napoli, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli nei confronti di Maria Aieta, 68 anni, moglie del super boss Eduardo Contini detto o’ romano e fondatore dell’Alleanza di Secondigliano. La donna è tornata libera nella serata di ieri cosi come Luca Esposito, genero di Patrizio Bosti, (cognato di Contini) ritenuto dagli inquirenti elemento di vertice dell’omonimo gruppo camorristico napoletano. Esposito, marito della figlia Maria del boss, e Anna Aieta erano stati stati arrestati nell’ambito del maxi blitz interforze della Dda di Napoli del 26 giugno scorso nei confronti delle componenti malavitose della cosiddetta Alleanza di Secondigliano, per il quale furono emessi dal gip 126 misure cautelari ed eseguiti sequestri per diverse decine di milioni di euro. La Procura di Napoli contestava ad Aieta ed Esposito l’associazione a delinquere di stampo camorristico. Sempre il riesame ha annullato l’ordinanza cautelare anche per il super boss Eduardo Contini e Patrizio Bosti che restano in carcere perché detenuti per altro. I giudici del Riesame hanno fatto cadere le accuse anche nei confronti dei fratelli Ciro e Leopoldo Chiavarone, originali del rione Amicizia ma trasferiti tra Palma Campania e Villaricca. Ai due era contestata l’associazione semplice finalizzata ai furti. Il clan Contini avrebbe messo a disposizione le risorse per finanziare alcuni grossi colpi messi a segno nel Nord Italia per poi partecipare alla divisione degli illeciti profìtti. I due, che erano agli arresti domiciliari, tornano liberi.
Articolo pubblicato il giorno 18 Luglio 2019 - 10:50