Cremona. Ha ucciso la figlia di appena due anni con una coltellata all’addome, poi con lo stesso coltello ha tentato di togliersi la vita: è stato fermato con l’accusa di omicidio Jacob Kouao Danho, il 37enne ivoriano che dopo l’omicidio ha tentato il suicidio. Il dramma nell’abitazione di Cremona dove l’uomo viveva da solo dopo che a gennaio scorso la moglie aveva deciso di lasciarlo. Ma il 37enne non accettava la separazione dalla moglie che lo scorso gennaio lo aveva lasciato, portandosi via la loro figlia Gloria, di due anni. E non accettava di non poter vedere la bimba da sei mesi. Ieri mattina i servizi sociali gliel’hanno portata a casa. E per vendetta, Kouao Jacob Danho, ivoriano di 37 anni, operaio, ha subito ucciso a coltellate la figlioletta. Poi, con lo stesso coltello da cucina lungo circa 30 centimetri, in seguito ritrovato nella camera da letto, ha tentato di ammazzarsi, conficcandosi la lama nel ventre e ferendosi quattro volte.
L’uomo in nottata è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico ma le sue condizioni sono gravi, ora è piantonato in ospedale. Gli inquirenti stanno ricostruendo la dinamica della vicenda. Nella casa dove sono stati trovati la bimba e il padre non c’erano altre persone. La tragedia si è consumata nella camera da letto del piccolo appartamento al secondo piano in via Massarotti, civico 4, in passato sede della moschea e della scuola coranica in centro a Cremona.
La madre della piccola, sotto choc, non è ancora stata interrogata e gli investigatori aspettano di poterla sentire. I carabinieri sono giunti sul posto chiamati dal personale del 118, che non ha potuto far nulla per la piccola, già morta all’arrivo dei medici, mentre hanno soccorso l’uomo, che si era inferto coltellate all’addome nel tentativo di suicidarsi, e lo hanno portato all’ospedale Maggiore di Cremona. Sul caso è intervenuta con una nota l’Unicef Italia, esprimendo “grande dolore per la morte della bambina, che rappresenta solo l’ultimo doloroso episodio che colpisce l’infanzia”. “Proprio pochi giorni fa – afferma Francesco Samengo, presidente di Unicef Italia – avevo lanciato un appello ricordando come ogni giorno assistiamo a episodi drammatici che riguardano i nostri bambini: figli feriti o uccisi per mano dei genitori, bambine vittime di violenza, anche all’interno della scuola, discriminazioni nelle mense scolastiche e fenomeni crescenti di bullismo. L’Italia, mai come oggi, deve essere il terreno su cui ci impegneremo sempre di più come Unicef”.
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