Scafati. Il tribunale nazionale Antidoping ha assolto staff medico, allenatore e giocatori della Givova Scafati, squadra di basket campana che milita in A2, perche’ “il fatto non sussiste” a seguito dell’indagine avviata dopo la pubblicazione di una foto sul profilo Facebook dell’ex allenatore, Marco Calvani, nella quale due giocatori, sorridenti, hanno l’ago di una flebo in vena e due sacche sopra la testa. La decisione del Tna e’ contenuta in quattro distinti dispositivi letti al termine dell’udienza di giovedi’ scorso e arriva otto mesi dopo l’esplosione del caso. I giudici, che hanno trenta giorni per depositare le motivazioni, hanno accolto la tesi difensiva che tendeva a dimostrare come quelle flebo fossero state somministrate per bloccare una gastroenterite acuta. In quei flaconi, per gli avvocati, c’erano 50 ml di Plasil, una pratica non contraria alle normative antidoping che, invece, vietano somministrazioni superiori a 100 ml. Il collegio difensivo del club e dei tesserati, composto da Paolo Troisi, Virgilio D’Antonio, Florenzo Storelli, Giovanni Allegro e Vittorio D’Alessandro, e’ riuscito a dimostrare, proprio grazie all’immagine ‘incriminata’, che i flaconi erano quasi del tutto vuoti per confermare che fossero 50 ml. I due tesserati, gia’ qualche giorno prima che fossero sottoposti alla flebo, erano affetti da una forma influenzale acuta, tanto da non scendere in campo per la partita nel weekend precedente. La Givova Scafati, in una nota, sottolinea di aver “sempre rispettato scrupolosamente tutti i regolamenti” e di essere stata “sin da subito sicura dell’assoluta correttezza dell’operato del proprio staff medico”.
Articolo pubblicato il giorno 29 Giugno 2019 - 11:39