Giro di boa per la VI edizione del Festival di Musica da Camera Santa Apollonia, un evento istituzionalizzato del Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci”, che anima il centro storico, ospite della Bottega San Lazzaro di Chiara Natella, che sabato 8 giugno alle ore 20 (Ingresso libero), dedica la sua ottava giornata alla musica contemporanea, con una prima esecuzione assoluta, “Le Passager” per violino e pianoforte di Michela Trovajoli. La serata verrà inaugurata dalla Sonata in Re maggiore op.94 per flauto di Sergej Prokofiev, affidata al flautista Paris Salierno in duo con il pianista Alessandro Volpe. La pagina è stata scritta nel 1943 ad Alma-Ata (nell’Asia centrale), dove Prokofiev, direttore della sezione musicale della Moskva-Film, aveva seguito tutta l’organizzazione cinematografica di Stato. Opera fondamentale nella letteratura flautistica, per l’ampiezza inusuale delle dimensioni e i trascendentali problemi tecnici posti al solista, Il primo tempo è improntato a un lirismo che comunica immediatamente serenità, di grande sottolineatura melodica, dov’è indiscutibile la preminenza del flauto, pur su una scrittura assai dinamica del pianoforte: è certamente lo strumento a fiato che dipana il racconto e, rispetto al violino, la magia è più evidente, più convincente nel rapporto timbrico. C’è tutto intorno una cantabilità popolare, intrisa degli stilemi del folclore russo. Nello sviluppo il flauto si avventura in disegni virtuosistici, ma gli episodi melodici tornano con regolarità, riportando l’ascoltatore a una sorta di centro di gravità di tutta la Sonata, quasi come fossero dei leitmotiv wagneriani o pucciniani. Il secondo movimento è chiamato anche Allegro ma è uno Scherzo a tutti gli effetti, dove prevale quasi un effetto grottesco, bizzarro, ed è Prokofiev stesso qui a parlare di «riso e ironia». Il terzo movimento, Andante, è la parte più commovente dell’intero lavoro: presenta una straordinaria ampiezza lirica, quasi come la declamazione di una romanza per voce, ed è la parte più profonda della Sonata, più intimistica, più ricca di pathos. Secondo alcuni flautisti il colore è lunare, fresco, contemplativo. E da qui si arriva al quarto movimento, Allegro con brio, e dopo il “gioco” e la tenerezza quasi clownistica dello Scherzo e la serenità dell’Andante, Prokofiev torna a infondere energia, ottimismo, luce, vitalità. Seguirà “Murasaki No Fuchi 1”, eseguito dai sassofonisti Nico Chirichella e Vincenzo De Rosa con immagini di Andrea Onofri. Le composizioni di Noda, sono pesantemente influenzate dalla musica tradizionale giapponese, in particolare la musica per gli shakuhachi, i famosi flauti di bambù. Una interessante invenzione quella di accomunare il sassofono e lo shakuhachi, attraverso l’uso di un vibrato molto ampio, la manipolazione del timbro e la produzione del tono attraverso il “respiro”. Chitarra protagonista con Sergio Assad e il suo Uarakena, datato 1997, per quartetto di chitarre che vedrà la performance di Diego Cantore, Alessio Carotenuto, Giovanni D’Angelo e Federico Minutolo. Uarakena è il nome di una tribù della Amazonia ed è caratterizzata dal famoso choro brasiliano che qui ritorna con la sua melodia virtuosistica dall’umore dolce. Spirito Brasiliano anche in Bluezilian, composto dalla figlia di Sergio Assad, Clarice, nel 2005, con le chitarre di Federico Minutolo, Nicolò D’Orta, Mario Napoleone e Martina Vasaturo, daranno vita a questo mix altanelante di forme contemporanee, musica brasiliana che strizza l’ occhio al mondo del jazz classico.
Articolo pubblicato il giorno 7 Giugno 2019 - 20:03