San Giorgio a Cremano. Bruttissima ferita per la città che diede i natali al celebre Massimo Troisi ritrovarsi senza più neanche un cinema. Ad annunciarlo lo stesso proprietario Claudio Quagliata che con la moglie Cristina Saporito ha fatto la storia del cinema a San Giorgio a Cremano. Una vera pietra miliare a cui l’amministrazione dovrebbe intitolare vie e piazze per il contributo dato alla città.
Claudio infatti ha gestito negli anni dal 1957 al 1984 il cinema Massimo, primo sul territorio, in via Pittore, chiuso solo poco dopo il terremoto del 1980, al suo posto fu aperta una palestra. Tuttavia già nel 1963 il sig Claudio Quagliata ha gestito il Cine-Teatro Savoia nei pressi dell’allora piazza Vittorio Emanuele (oggi Ferdinando di Borbone), cinema anch’egli di gran successo fino alla sua demolizione avvenuta nel 1968. Dal 1968 al 1972 il sig Quagliata porta a San Giorgio a Cremano anche il cinema all’aperto con il cinema Diana che disponeva di una sala al chiuso da 150 posti all’interno di villa Vannucchi e d’estate diveniva cinema all’aperto. Massimo Troisi era un assiduo frequentatore del cinema Savoia dove ancora il sig Quagliata ricorda gli scappellotti che gli dava perchè “veniva semp à fa burdell”. Nel 1972 l’inaugurazione del cinema Flaminio, all’epoca futuristico cinema, un vero gioiello invidiato da tutti con i suoi pregiati marmi rosa. Innumerevoli negli anni gli artisti che assiduamente hanno frequentato il cinema Flaminio (Mario Da Vinci, Mario Merola, Rosaria Maggio, Luisa Conte, Luca De Filippo, Enzo Cannavale, Lello Arena, Alessandro Siani ed ovviamente Massimo Troisi) oppure i politici, forse ci sono passati tutti i big dei decenni passati (Napolitano quando era ministro dell’Interno, De Mita, A. Mussolini, De Caro, Bassolino). All’epoca si usava stendere un lungo tappeto rosso all’interno del cinema ogni qualvolta giungeva qualche illustre visita.
Il Flaminio nacque come maxi cinema da una sola sala da 650 posti che all’epoca era qualcosa di grandioso. Poi fu trasformato in Cine-Teatro e i posti si ridussero a 500. Con la gestione del figlio del sig Quagliata, Arnaldo le sale cinema passano a due, una da 450 posti ed una più piccola da 60 posti. Curiosità: la prima proiezione del cinema Flaminio fu “Zanna bianca” nel 1972. Venne trasmesso in anteprima assoluta a San Giorgio a Cremano e poi nei giorni a seguire nelle altre città della Campania. Prima a San Giorgio poi a Napoli e ciò fu reso possibile grazie al fatto che il fratello del Sig Claudio Quagliata ovvero il sig Amedeo Quagliata era gestore della nota casa Titanus e diede l’anteprima assoluta in Campania al cinema Flaminio. Il costo del biglietto all’epoca era di 160 lire infrasettimanale e 180 la domenica. Già nel 1972 il Flaminio, in una struttura che all’epoca era di lusso, ma che ancora oggi conserva inalterata la sua bellezza trasmetteva film a colori, all’epoca un vero lusso. E ha continuato a fornire film al pubblico in prima visione a San Giorgio a Cremano come anche accadde con il film “le quattro giornate di Napoli”.
Una vita dedicata a fornire sempre il meglio alla cittadinanza Sangiorgese. Adesso purtroppo causa una crisi che colpisce il mercato cinematografico generale complessivo, non risparmiando neanche le multisale più prestigiose, il cinema si trova a dover chiudere i battenti e cercare chi voglia prendere in gestione il locale.
“Vera la notizia che intendiamo vendere il locale, tra l’altro in ottime condizioni strutturali. Purtroppo con l’avvento delle multisale i clienti non si riversano più da noi nonostante i sacrifici fatti per assicurare prime visioni e una buona qualità di programmazione” ci dice Arnaldo Quagliata. Nel mentre il papà storico patriarca del cinema a San Giorgio a Cremano ci dice “Ho dedicato la mia vita al cinema sacrificando i migliori giorni festivi dell’anno. Per la passione e l’amore che nutriamo per questa attività, nonostante le poche presenze assicuriamo ancora l’apertura del locale, ma non sappiamo fino a quando”, così Claudio Quagliata, una vita spesa per il cinema a San Giorgio a Cremano.
Purtroppo se non si cambia direzione il destino del cinema Flaminio è segnato. Una vera follia perdere un monumento del genere, memoria storica del cinema e teatro proprio nella città di San Giorgio a Cremano che fa del Cine-Teatro uno dei suoi valori aggiunti. Le istituzioni, la cittadinanza non possono assistere inerti a ciò. Bisogna stringersi attorno a questa storica attività, vanto della nostra città ed impedirne il fallimento. L’amministrazione comunale che si dichiara sempre “attenta” alle eccellenze cittadine poi inspiegabilmente non interviene con forza a sostenere e favorire la ripresa di questo nostro gioiello. Sarebbe davvero grave nella città di Massimo Troisi perdere l’unico Cine-Teatro esistente, tra l’altro da oltre mezzo secolo memoria storica del cinema e del teatro a San Giorgio a Cremano. Stranamente il sindaco sponsorizza il cinema estivo all’aperto presso villa Bruno dimenticandosi del Flaminio e della famiglia Quagliata che hanno fatto la storia del cinema a San Giorgio a Cremano. Inspiegabilmente non avvalersi della loro esperienza e competenza.
Ultima osservazione: mentre il Sindaco sponsorizza il cinema all’aperto i gestori del Flaminio fanno i conti con la realtà, l’incasso del week-end che registra solo 5 ingressi sabato e 7 ingressi domenica. In queste condizioni è impossibile sopravvivere. Per un gestore di cinema mettere in visione un film può costare da 1500,00 ai 4000,00 euro, è un mercato comunque costoso per assicurare prime visioni, senza considerare poi le spese di acqua, luce, oppure la spazzatura che tocca i 4800,00 euro all’anno stante l’ampiezza del locale. Salvare il Flaminio è ancora possibile, difficile ma doveroso, bisogna farlo!
Giorgio Kontovas
Articolo pubblicato il giorno 11 Giugno 2019 - 09:59