“Ho chiesto, già per la prossima settimana, un incontro con il ministro Bonafede. È ora di avviare questa benedetta riforma della giustizia”. Lo dice il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, in un’intervista al Quotidiano nazionale. “Io non voglio punire nessuno – assicura -. Ma mi pare che le cronache delle ultime settimane abbiano dimostrato che nessuno è immune da problemi. Non entro nel merito – dice a proposito del Csm -. Però quanto abbiamo scoperto in questi giorni dimostra che è davvero arrivato il momento per fare questa benedetta riforma. Per arrivare a processi più rapidi, ad esempio”. “Non voglio fare una riforma contro qualcuno. Al contrario, la voglio fare con i magistrati e con gli avvocati. Soprattutto, la voglio fare per gli italiani. Anzi, in questo senso qualcosa siamo riusciti a fare già oggi – spiega -: nel decreto sicurezza bis passato oggi in Consiglio dei ministri abbiamo dato il via libera, con uno stanziamento di 28 milioni di euro del ministero dell’Interno, all’assunzione di 800 persone che lavoreranno nei tribunali per mettere in galera le decine di migliaia di condannati in via definitiva che sono a spasso perché non c’è personale per eseguire la condanna”. A proposito del decreto sicurezza bis il ministro dell’Interno ci tiene a chirarire che “nessuno punisce chi salva uno che sta affogando. Le sanzioni previste da oggi sono contro i proprietari delle navi che non rispettano le regole di navigazione internazionale. Esempio: una nave salva dei migranti che erano su uno di quei barconi degli scafisti. È vicina, che so, alla Libia, alla Tunisia, a Malta, e le autorità dicono di dirigersi appunto lì, verso le coste più vicine. E invece loro vanno altrove. Magari verso l’Italia, pensa che strano. Ecco, d’ora in poi saranno puniti anche i proprietari, di queste navi. Con multe fino a 50mila euro e, in caso di recidiva, con la confisca della nave”. Infine, dopo la vittoria alle amministrative in Emilia Romagna, Salvini assicura che non chiederà le elezioni regionali e ribadisce che “le autonomie le faremo comunque, entro il 2019. E faranno bene anche al Sud”. “Il governo è stato a rischio, non lo nego: c’erano troppi litigi, troppe discussioni, troppe divisioni. Un freno a mano costantemente tirato. Ma se si torna a lavorare come nei primi undici mesi, si va avanti. Sarà però decisiva la manovra economica d’autunno. O sarà coraggiosa, o salta tutto”. Ha spiegato ancora il vice premer e poi aggiunge: “Mi pare che abbia sposato anche lui la causa di un drastico taglio delle tasse” anche se il premier Conte, ha detto che non accetterà una manovra che non rispetta l’Europa: “Allora – spiega -. In Europa ci sono dieci Paesi che versano all’Unione più di quanto ricevono, e 17 che ricevono più di quello che versano. L’Italia è fra i primi. Versiamo ogni anno sei miliardi in più di quello che riceviamo. È assurdo che ci venga inflitta una multa di tre miliardi! È come se io mi iscrivo a un circolo, pago la quota, e non mi fanno entrare perché sono brutto sporco e cattivo e non ho fatto bene i compiti. E poi: la Germania sfora più di noi, la Francia sfora più di noi…” L’enorme debito pubblico, prosegue il ministro dell’Interno “è un debito che abbiamo accumulato seguendo le indicazioni dell’Unione europea, rispettando le loro direttive. È chiaro che quello che ci chiedono di fare non funziona, no? Ecco perché vedo, nella procedura d’infrazione, un intento punitivo. E io non ci sto, ad accettare che l’Italia sia punita”. Salvini si dice “fiducioso” della trattativa che Conte farà in Europa, “e poi – osserva – i dati del primo trimestre indicano che un accenno di ripresa c’è. Perché dovrebbero multarci?”. “Nessuno ce la vuole mettere”, la faccia sulla procedura di infrazione, “noi vogliamo passare alla storia come chi ha risollevato l’Italia”.
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