Prosegue oggi la programmazione del Napoli Teatro Festival Italia, diretto da Ruggero Cappuccio, che presenta, in prima assoluta al Teatro Nuovo ore 21.00, lo spettacolo Coltelli nelle galline, testo del pluripremiato drammaturgo scozzese David Harrower, per la regia di Andrée Ruth Shammah con la collaborazione artistica di Isa Traversi. Eva Riccobono, interprete della Giovane Donna, di cui non verrà mai pronunciato il nome (ma scritto senza che il pubblico possa leggerlo), porta in scena la freschezza e la purezza di un personaggio femminile colto nel suo percorso di formazione. Gli interpreti maschili, Alberto Astorri, nel ruolo di William, marito della Giovane Donna, e Pietro Micci, il mugnaio Gilbert che sedurrà in maniera non scontata la mente della protagonista, presentano due sfere del maschile che si fanno simbolo di due mondi, epoche e sensibilità diametralmente opposti. Lo spettacolo è una coproduzione del Teatro Franco Parenti e Fondazione Campania deiFestival – Napoli Teatro Festival Italia.
Replicano ore 18, al Teatro Politeama, Kanata – Épisode I – La controverse, con gli attori del Théâtre du Soleil, diretti da Robert Lepage; ore 18.00, 20.00 e 21.30 a Palazzo Fondi, lo spettacolo del Teatro de los Sentidos Reneixer, diretto da Enrique Vargas; ore 19.00 alla Sala Assoli, Slap and Tickle, della performer inglese Liz Aggiss; ore 21.00 al Teatro Grande di PompeiEdipo a Colono, scritto da Ruggero Cappuccio dall’opera di Sofocle e diretto da Rimas Tuminas.
La serata di eventi si conclude alle 22.30 nel Giardino Romantico di Palazzo Reale con la rassegna Drammaturgia per il cinema, a cura di Roberto D’Avascio per Arci Movie, che presenta Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani.
La prima assoluta al Napoli Teatro Festival Italia dello spettacolo Coltelli nelle galline (in scena al Teatro Nuovo ore 21.00) nella traduzione di Monica Capuani e Andrée Ruth Shammah, quest’ultima anche regista dell’allestimento, si basa sul primo testo del pluripremiato drammaturgo scozzese David Harrower: nel suo linguaggio inventato, e nella riflessione che ruota intorno alla natura stessa del linguaggio, il testo rivela una potenza dalla forte risonanza contemporanea. La regia di Andrée Ruth Shammah invade i confini dell’universo rurale e arcaico delineato dall’autore, nella prospettiva della ricerca di un’esperienza forte, dove l’indagine e la scoperta della pronuncia della Parola svelano l’origine più pura del teatro. La scena, firmata da Margherita Palli, si sviluppa su due livelli, raccontando sia il contesto rurale nel quale è ambientata la vicenda che ruota intorno ai tre personaggi, tramite la presenza sul palco di modellini in scala dei luoghi del testo, agiti dagli stessi attori, sia la sua eco contemporanea con uno spazio scenico caratterizzato da una forte stilizzazione. Saranno i video, per la collaborazione di Luca Scarzella, così come le musiche di Michele Tadini e le luci di Camilla Piccioni, ad accompagnare lo spettatore in un percorso che muove da un realismo quasi filologico verso un’astrazione del sentire. Eva Riccobono, interprete della Giovane Donna, di cui non verrà mai pronunciato il nome (ma scritto senza che il pubblico possa leggerlo), porta in scena, stimolata nella sua fisicità dal lavoro corpo a corpo di Isa Traversi, la freschezza e la purezza di un personaggio femminile colto nel suo percorso di formazione. Gli interpreti maschili, Alberto Astorri, nel ruolo di William, marito della Giovane Donna, e Pietro Micci, il mugnaio Gilbert che sedurrà in maniera non scontata la mente della protagonista, presentano due sfere del maschile che si fanno simbolo di due mondi, epoche e sensibilità diametralmente opposti. Uno spettacolo insolito nel percorso artistico di Andrée Ruth Shammah che coglie la sfida lanciata da questo testo per il quale ha provato subito una forte fascinazione per la potenza della scrittura, poetica e carnale allo stesso tempo, e per il disegno dei tre personaggi, tre vite autonome, tre solitudini a confronto così primitive e originali. Lo spettacolo è coprodotto dal Teatro Franco Parenti e Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia. Replica domenica 30 giugno ore 19.00.
Nuovo appuntamento alle 22.30 nel Giardino Romantico di Palazzo Reale con la rassegna Drammaturgia per il cinema, a cura di Roberto D’Avascio per Arci Movie, che presenta il film Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani.
Articolo pubblicato il giorno 29 Giugno 2019 - 18:36
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