“Le attuali condizioni di vivibilità lavorativa e alloggiativa delle carceri italiane, e in particolare del carcere di Napoli Poggioreale, sono arrivate a un punto di non ritorno. Per il carcere partenopeo nel merito si tratta di una carenza di almeno 150 unita’ di Polizia Penitenziaria, e di un sovraffollamento che riesce a toccare punte giornaliere nell’ordine di 300/700 detenuti pari ad oltre il 30 per cento e appare chiaro in tali condizioni che se l’attuale segnale di insofferenza da parte della popolazione detenuta di Napoli se potrà, come sembrerebbe concludersi pacificamente, con l’accentuarsi della calura estiva, si ha ragione di temere prossime e ben più gravi conseguenze”. E’ quanto sottolinea Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria). “Comprendiamo – conclude Beneduci – che i problemi legati alle attuali polemiche sui rapporti tra esponenti della magistratura e della politica possano rivestire per il Guardasigilli Bonafede priorità assoluta, ma deve risultare altrettanto chiaro che rispetto alle attuali condizioni del sistema penitenziario Italiano e dalla conseguente situazione lavorativa del personale di Polizia Penitenziaria ben poco e’ stato, fino ad oggi, attuato dall’attuale esecutivo, per cui e’ da temersi una stagione estiva di grave disordine penitenziario qualora ancora non si intervenga con adeguate misure”. “Non è il tempo di allentare i livelli di sicurezza in alcun istituto, non è il tempo di distrarre attenzione e risorse verso attività ricreative. Siamo stanchi ed esausti di essere spettatori di vittime e teatri di rappresaglie, le carceri italiane stanno vivendo una recrudescenza di rivolta contro lo Stato pericolosissima, che mina l’intero sistema democratico e, in un momento in cui gli organi di autogoverno vacillano al loro interno, ed il nostro impianto normativo viene scosso al cambiamento da spinte internazionalistiche, riteniamo che questi siano i gravi effetti in ambito sociale endopenitenziario”. Così Roberto Santini, segretario generale del Si.N.A.P.Pe Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria commenta la rivolta al carcere di Poggioreale. “Le autorità governative centrali – prosegue – devono porre fine a questi scempi, e devono finalmente ascoltare la voce di chi, ogni giorno, rappresenta le lavoratrici ed i lavoratori che espletano il loro mandato istituzionale sempre in prima linea e con assenze di tutele. Lo Stato faccia sentire la sua presenza, prima che sia troppo tardi – conclude Santini, senza mezzi termini e lanciando un grido di allarme – e da domani chiederemo, agli Organi del Dap e al Ministro Bonafede, di sospendere qualsivoglia attività che coinvolge la vigilanza e l’osservazione della Polizia Penitenziaria, alla luce del piano ferie estivo e nelle more di ogni utile rivisitazione di giusti protocolli, a tutela dell’ordine e della sicurezza”. Anche l’Uspp (Unione sindacati polizia penitenziaria) commenta la rivolta di oggi al padiglione Salerno del carcere napoletano di Poggioreale. “I detenuti – spiega il segretario regionale Uspp Ciro Auricchio – più di 200, si sono barricati con materassi e suppellettili sollecitando il ricovero all’esterno di un loro compagno. La rivolta e’ nata da ore ed è ancora in atto. Non aspettiamo che ci scappino i morti”. “Basta col regime aperto in un carcere con quasi 2500 detenuti, dove ogni giorno l’incolumità dei colleghi è messa seriamente a rischio. Basta! Con questo immobilismo – sottolinea Auricchio – c’è bisogno di misure urgenti per decongestionare il sovraffollamento, inoltre implementare la pianta organica dell’istituto dove si registrano carenze di oltre 200 agenti”. Anche il segretario Provinciale dell’ Osapp Napoli, Luigi Castaldo è intervenuto sulla protesta: “Rivolta rientrata, ma grave avvisaglia all’attuale sistema penitenziario. L’allarmismo è alto.In tutto ciò non ci aiuta il caldo, il sovraffollamento detenuti e la carenza di personale.A causa di un detenuto che ora è stato inviato in ospedale per accertamenti sanitari poiché da diversi giorni con diarrea e febbre alta, un intero reparto circa 250 detenuti hanno colto l’occasione per una rivolta nel reparto Salerno di Poggioreale. Rivolta che ha visto impegnato il comandante in prima persona con tutti gli uomini di Polizia Penitenziaria sia dell’istituto che del NTP, grazie all’encomiabile lavoro del commissario capo coordinatore dott.G.Diglio si è riportato tutti alla calma evitando il peggio e non usando la forza,ma gravi danni sono stati procurati al reparto quasi inagibile, vista la ferocia con cui i ristretti hanno devastato cancelli, termosifoni, estintori e quant’altro. Il reparto Salerno consta di 3 piani più il piano terra con circa 80 detenuti per piano ed un solo agente di Polizia Penitenziaria per piano.
La sicurezza dell’istituto è precaria specie nell’orario della vigilanza dinamica, visto che ne hanno approfittato proprio in quel frangente e visto che circa 250 detenuti erano sorvegliati da 4 unità di Polizia Penitenziaria, uno per piano.Non osiamo immaginare come sarà rovente il clima quest’estate alla luce di quanto accaduto e che fortunatamente grazie all’esperienza della Polizia Penitenziaria in sede si è riusciti coordinata dal dott.Diglio si è riusciti ad evitare il peggio.
L’Osapp nella figura del segretario Provinciale Osapp Napoli Castaldo Luigi auspica da sempre uno sfollamento proporzionato al sovrannumero di detenuti che è di circa 1000 ristretti in più e un incremento organico di oltre 200 poliziotti così come previsto dalla pianta organica”. “Il grave episodio di questa sera segue quello di due settimane fa di Campobasso in cui si è verificato analoga situazione. Nell’ultimo anno gli episodi di violenza all’interno degli istituti penitenziari italiani sono aumentati in modo esponenziale ma al Capo Dipartimento ed al Ministro della Giustizia tutto questo sembra non interessare, infatti nessun provvedimento è stato adottato per rimediare alla drammatica situazione delle carceri italiane e nello specifico di quelle campane che ad oggi risultano essere in una condizione peggiore dell’ultimo decennio ed anche questo episodio non è finito tragicamente solo grazie alla polizia penitenziaria”. Ha sostenuto il segretario generale del sindacato polizia penitenziaria S.PP. Aldo Di Giacomo. ”Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede si dimetta. Ha sottovalutato da mesi le denunce sulle condizioni inaccettabili all’interno delle carceri. La rivolta di oggi a Poggioreale certifica il suo fallimento. Ne prenda atto e lasci prima che la situazione sia incontrollabile”. Lo afferma in una nota Edmondo Cirielli, Questore della Camera dei Deputati. ”Auspichiamo che la Lega, da sempre dalla parte forze dell’ordine, chieda già nelle prossime ore la sostituzione di Bonafede dalla guida del ministero della Giustizia” – conclude l’esponente di Fdi.
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