Sono complessivamente 253 gli anni di carcere chiesti oggi dalla Procura generale di Palermo per i 37 imputati, accusati di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, danneggiamento e traffico di stupefacenti, nel processo Panta Rei, che si svolge in Appello con il rito abbreviato.
Un procedimento che nasce dall’indagine dei carabinieri, datata 2015, che riuscì a ricostruire gli assetti delle famiglie mafiose dei clan di Porta Nuova, Villabate e Bagheria. Emerse anche che erano diverse le attività commerciali soggette al racket con bar, artigiani, imprese, negozi di abbigliamento, supermercati costretti a pagare la “rata” più somme per le festività di Natale e Pasqua. In particolare gli inquirenti accertarono il ruolo di Teresa Marino moglie del boss Tommaso Lo Presti. Sarebbe stata lei a gestire la cassa dei soldi destinati alle famiglie dei carcerati. Nell’operazione finirono in manette anche i capimafia del Borgo Vecchio Domenico e Giuseppe Tantillo. Quest’ultimo è divenuto poi collaboratore di giustizia e le sue rivelazioni hanno confermato l’impianto accusatorio degli inquirenti: pizzo, spaccio di cocaina e controllo del mercato dei frutti di mare come assi portanti degli affari della Mafia. In primo grado le condanne furono per 268 anni di carcere, 5 le assoluzioni.
Nel dettaglio, i pm chiedono per Paolo Calcagno 18 anni, per Teresa Marino 18 anni, per Alessandro Bronte 15 anni, per Pietro Catalano 11 anni, per Tommaso Catalano 11 anni, per Carmelo D’Amico10 anni, per Salvatore David 12 anni, per Francesco Paolo Desio 12 anni e 4 mesi, per Giuseppe Di Cara 12 anni, per Pasquale Di Salvo 16 anni, per Nunzio La Torre 8 anni e 4 mesi, per Francesco Paolo Lo Iacono 12 anni, per Rocco Marsalone 13 anni e 4 mesi, per Andrea Militello 5 anni e 6 mesi, Salvatore Mulè 14 anni, Giampiero Pitarresi 16 anni, Massimiliano Restivo 4 anni e 4 mesi, Giuseppe Ruggeri 12 anni, per Antonino Salerno 6 anni e 2 mesi, per Salvatore Scardina 12 anni, per Lodovico Scurato 6 anni, per Domenico Tantillo 18 anni, per Giuseppe Tantillo 5 anni e 4 mesi, per Antonino Giuseppe Maria Virruso 12 anni, per Antonino Abbate 6 anni e due mesi, per Salvatore Ingrassia 8 anni, per Bartolomeo Militello 13 anni e 4 mesi, per Vincenzo Vullo 6 anni, per Salvatore D’Asta 2 anni (pena sospesa), per Giuseppe Minardi 6 anni e 2 mesi, per Francesco Terranova 6 anni, per Maria Rosa Butera 2 anni (pena sospesa), per Gaspare Parisi 6 anni, per Massimo Monti 2 anni (pena sospesa), per Angelo Mendola 6 anni, per Giuseppe Di Giovanni, 12 anni..
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