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Performance di Rita Esposito al Parco archeologico di Cuma

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Nel giorno del solstizio d’estate, nell’Antro della Sibilla, l’artista Rita Esposito, realizzerà una performance ispirandosi al racconto dell’Antro delle Ninfe nell’Odissea. Come le Naiadi nei versi omerici “…tessono manti purpurei, meraviglia a vedersi…”, l’artista intreccerà trame di filato lungo il percorso dell’Antro in una metafora del rapporto fra la Vita e la Morte, attraverso lo strumento del tessere. I manufatti diverranno parte dell’opera collettiva “il fiume di rose”, installata per l’occasione nell’Antro, concludendo la realizzazione della rete di 33 metri che è stata base e sostegno di tutti gli eventi realizzati nel corso dei 9 mesi del percorso artistico itinerante e interattivo. La “rete” ha rappresentato, infatti, il substrato che ha raccolto, attraverso le rose installate dalle partecipanti, i temi, le riflessioni e le emozioni elaborate durante gli eventi e le performance, attraverso gli strumenti dell’arte, utilizzando il mezzo dell’uncinetto come simbolo di un sapere antico. La volontà di terminare la trama di base in un luogo dal valore fortemente simbolico ha orientato la scelta su Cuma, luogo-madre della storia occidentale, origine della civiltà partenopea e centro della cultura mediterranea. Infatti Il richiamo alla antica Sapienza del Femminile, costante dell’intero progetto artistico “ il fiume di rose” , trova in questa performance il suo culmine con la scelta di un luogo, crocevia di culture e saperi, legato al mito della Sibilla, profetessa legata all’oracolo dei morti capace di fornire responsi alle migliaia di pellegrini che giungevano a Cuma da ogni parte del Mediterraneo. Il progetto “il fiume di rose” mira, attraverso una manifestazione artistica in itinere della durata di 9 mesi che terminerà il 21 giugno 2019, alla realizzazione di  un manufatto artistico collettivo formato dall’unione di rose realizzate all’uncinetto dall’artista e da una moltitudine di sapienti mani di donna su una rete realizzata all’uncinetto interamente dall’artista che raggiungerà la lunghezza finale di 33 metri. Le rose, nei colori tradizionalmente associati all’acqua, saranno destinate a tutte le donne che nel corso degli eventi vorranno legarle alla rete de “il fiume di rose”, testimoniando così la propria appartenenza al Sacro Fiume del Femminile. Questo evento prosegue la serie di performance itineranti dell’artista con coinvolgimento del pubblico in varie città d’Italia. Il manufatto artistico collettivo “il fiume di rose” sarà esposto a luglio 2019 al Palazzo delle Arti di Napoli e successivamente in altre location d’eccezione. La curatela è di Daniele Galdiero, architetto ed artista fotografo oltre che docente di Arte. “L’opera d’arte, nel suo costituirsi, acquisisce un forte valore simbolico: la trasformazione di un filato in un nuovo oggetto fatto di pensiero creativo ed amore diviene metafora della vita stessa, necessità umana di giocare con il filo dell’esistenza per tramandare conoscenza e originare bellezza nella meraviglia della coesistenza in pacifica armonia.“
“Una moltitudine di Rose per una moltitudine di Donne…Ogni Donna avrà la sua Rosa. E tutte le Rose insieme formeranno #ilfiumedirose”  (R.E.)   


Articolo pubblicato il giorno 20 Giugno 2019 - 09:44

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