ÂÂI giovani e la febbre del sabato seraâÂÂ. DallâÂÂOrdine dei Medici di Napoli il âÂÂdossierâ sullâÂÂuso smodato di alcol e droghe. I camici bianchi: ëDobbiamo imparare ad acquisire il linguaggio dei nostri figli, aiutarli a non soccombere alla âÂÂmoda dello sballoâÂÂû Le intossicazioni da alcol e droga, così come gli incidenti stradali legati allâÂÂabuso di sostanze, danno forma a Napoli ad un vero e proprio bollettino di guerra. Sono numeri allarmanti quelli emersi nel corso dellâÂÂincontro dal titolo âÂÂI giovani e la febbre del sabato seraâÂÂ, voluto e organizzato dalla Commissione Comunicazione e dal CUG dellâÂÂOMCeO Napoli. Uno ësballo mortaleû, come lo ha definito senza mezzi termini Giuseppe Galano, responsabile della Centrale operativa del 118 di Napoli e attivitàterritoriali: ëI dati ci dicono che il consumo di allucinogeni, anfetamine e droghe sintetiche â ha spiegato â si diffonde ormai con estrema facilitàtra i giovani e anche tra gli adolescenti. Ed è un fenomeno in continuo aumento, anche perché i costi di queste droghe sono bassi si possono reperire con estrema facilitàû. Ad aggravare la pericolositàdi queste sostanze sono i mix letali. Spesso vengono assunte con alcool, il cosiddetto âÂÂbinge drinkingâÂÂ. Il dossier presentato allâÂÂOrdine dei Medici di Napoli rivela un altro aspetto allarmante: lâÂÂidentikit dei giovani a rischio non è quello di ragazzi âÂÂproblematiciâÂÂ, bensì âÂÂnormali adolescentiâ che purtroppo non percepiscono il pericolo, vivono tutto questo in modo inconsapevole, in preda a un senso di emulazione che fa venire meno il senso del rischio.
Ragazzi come Nico, il giovane napoletano (soli 20 anni) deceduto la scorsa estate dopo una notte trascorsa in discoteca a Positano, trovato senza vita in un vallone della localitàturistica della costiera amalfitana. Un giovane âÂÂsenza grilli per la testaâÂÂ, con solide relazioni familiari, che non ha mai fatto uso di sostanze stupefacenti e senza alcun problema di dipendenza da alcol. Un giovane che però è stato vittima del âÂÂsistema dello sballoâÂÂ, tabù sdoganato da una societàche ha sacrificato i valori e il senso della misura sullâÂÂaltare del profitto. AllâÂÂOrdine dei Medici di Napoli è stato il papàdi Nico a portare la testimonianza di un dolore che non potràmai essere superato, ma che deve anche servire a proporre soluzioni e a portare al cambiamento. Un messaggio propositivo e positivo, che deve servire per salvare i giovanissimi da un nemico insidioso e subdolo. ëUna delle esperienze più scioccanti â ha detto il papàdi Nico â lâÂÂho vissuta allâÂÂuscita della discoteca, quando ancora speravo di poter trovare il mio ragazzo in vita. Decine e decine di giovanissimi accasciati a terra, in preda ai postumi della sbornia o sotto effetto di droghe. Una scena da far rabbrividire vissuta da tutti come se fosse la cosa più normale del mondo e un solo unico obiettivo: âÂÂsmaltire rapidamente per mettersi alla guida e tornare a casaâÂÂû.ëDobbiamo imparare ad acquisire il linguaggio dei nostri figli, che devono essere aiutati a non soccombere alle mode â ha ricordato Clara Imperatore (Consigliere dellâOrdine e Coordinatore della Commissione Comunicazione e del CUG) -. Dobbiamo riuscire ad indurli a pensare autonomamente e a ricercare in loro stessi ciò che veramente può renderli felici e liberiû.
Un obiettivo da raggiungere presto, perché i dati campani descrivono una situazione ormai fuori controllo. Il âÂÂdebuttoâ alcolicoàè sempre più precoce: più della metàdei ragazzi ha bevuto il primo bicchiere tra gli 11 e i 14 anni (52,8%). Oltre la metàdei giovani (11-19 anni) beve âÂÂqualche voltaâ (51,6%), mentre lâÂÂ8,2% lo fa âÂÂspessoâÂÂ. In particolare, tra i 15-19enni la percentuale di chi beve âÂÂqualche voltaâ sale al 65% e solo due su dieci sono astemi. Un terzo degli intervistati ha giocato con gli amici a chi beve di più (33,1%) e una identica percentuale rivela di aver visto un amico o un conoscente riprendersi o farsi riprendere in video mentre beveva. Altrettanto preoccupanti i dati che emergono dalla centrale del 118 di Napoli. Nel 2018 le chiamate di soccorso per abuso di alcol sono state 409 (nei primi cinque mesi del 2019 sono giàpoco meno di 150), quelle per crisi dovute al consumo di droga nel 2018 sono state 372 (nei primi cinque mesi del 2019 poco meno di 70). Addirittura 4.673 gli incidenti stradali nel 2018 â legati o meno al consumo di sostanze stupefacenti e alcol â (da gennaio a maggio 2019 già1.395). Il dossier svela che nei mesi estivi lâÂÂaccesso al 118 per incidenti stradali e assunzione di stupefacenti aumenta in modo esponenziale. Due sono i mesi più critici, luglio e agosto, che invece dovrebbero essere i mesi migliori per mettersi alla guida. Sessanta giorni in cui la rete dellâÂÂemergenza e urgenza regge a fatica. Il sovraccarico di lavoro è spesso determinato dalàtrend dello âÂÂsballoâ estivo: ebbrezza alcolica fino al coma etilico, uso di sostanze stupefacenti rimediate a poco prezzo allâÂÂingresso di locali e discoteche, o passeggiando sul lungomare delle localitàbalneari.AllâÂÂincontro realizzato dallâÂÂOrdine dei Medici di Napoli â oltre al presidente Silvestro Scotti, da sempre molto attento a queste tematiche â hanno preso parte, tra gli altri: Maria de Luzenberger Milnernsheim (Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Napoli), lâÂÂavvocato Cesare Patroni Griffi e i medici Alfredo Scarpa, Francesco Puoti, Alessandro Cirillo, Bruno Talento, Giovanni Nolfe, Carla Boccia, Franca Silvana Manco, Maria Ludovica Genna, Alessio Marino e Sanny De Vita.
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