Il Napoli Teatro Festival Italia ricorda l’inventore, artista e scienziato Leonardo da Vinci con due spettacoli, che tra prosa, circo e danza, rievocano la figura del genio morto cinquecento anni fa ad Amboise. Si parte domenica 30 giugno al Teatro Trianon-Viviani ore 21 con Leonardo e la colomba – Un Circo senza Tempo, ideato e diretto da Ted Keijser (replica lunedì 1 luglio ore 19) e ancora lunedì 1 luglio ore 21 al Teatro Mercadante Emiliano Pellisari celebra il genio del Rinascimento con uno spettacolo che attraverso i corpi fluttuanti dei danzatori in costante ricerca di equilibrio ne rievoca le ricerche sul volo. Tante le celebrazioni per il cinquecentesimo anniversario della scomparsa di Leonardo, avvenuta il 2 maggio 1519, dopo aver consegnato all’umanità capolavori appartenenti ad ogni campo. Anche il Festival propone, nella sua ricca programmazione, due eventi in onore onore del grande genio. Nell’ambito della sezione Italiana, presenta Leonardo e la colomba – Un Circo senza Tempo, ideazione e regia di Ted Keijser, con Laura Bernocchi, Orazio De Rosa, Benoit Roland, Simone Romanò, Emanuele Pasqualini. Cinquecento anni dopo la morte di Leonardo da Vinci nasce di nuovo un Leonardo, non a Vinci ma a Mirano: geniale come il primo e altrettanto curioso e clownesco. Forse Leonardo da Mirano riuscirà, grazie a suo zio, alla madre e a Colomba, la sua amica del cuore, a concludere le invenzioni e a realizzare il folle sogno del Leonardo di 500 anni fa: volare.
Per creare le sue macchine per il volo, Leonardo studiò la meccanica, l’anatomia degli uccelli e il comportamento dell’aria. Così come il genio utilizzò queste diverse discipline per portare a compimento la sua invenzione, in questo spettacolo di circo contemporaneo si intrecciano i diversi generi espressivi del teatro, del circo, della danza e della musica. Per il cinquecentesimo anniversario della morte del grande artista, anche il coreografo Emiliano Pellisari ne celebra il genio con Festa del Paradiso. Spettacolo, nato con la collaborazione della Fondazione Pietà de’ Turchini, con la cura del programma musicale di Walter Testolin e la coreografia di di Mariana Porceddu, che mette in scena la straordinaria relazione tra gli aspetti immanenti e trascendenti dell’umano, in una estrema avventura in cui danzatori fluttuanti e musicisti interagiscono in scena in una sempiterna ricerca di equilibrio. I corpi mutano forma in un mondo senza gravità creando originali tableaux vivants, in cui le allegorie platoniche sono rappresentate come in un dipinto leonardesco. In un perfetto connubio, le coreografie le musiche esprimono la magnifica ricchezza di timbri che caratterizzava le esecuzioni musicali delle feste dei Signori nel Rinascimento e delle grandi cerimonie, producendo sollecitazioni sensoriali e intellettuali dal sapore inedito.
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