La Procura della repubblica di Napoli (VI sezione “Lavoro e Colpe Professionali), ha conferito l’incarico al consulente che si occuperà di eseguire l’esame autoptico sulla salma di Rosario Padolino, il commerciante di 66 anni morto in ospedale sabato scorso, dopo essere stato colpito dai frammenti di un cornicione staccatisi da un palazzo mentre camminava lungo via Duomo, a Napoli. Contestualmente sono stati emessi anche degli avvisi di garanzia nei confronti di alcuni indagati i quali potranno ora, a loro volta, nominare un perito per l’autopsia che, verosimilmente, potrebbe essere eseguita anche nella giornata di domani. L’inchiesta quindi è arrivata a una prima svolta. Crollo colposo e omicidio colposo, sono queste le accuse mosse dal pubblico ministero Stella Castaldo. Destinatari di un avviso di garanzia, quale atto dovuto, sono gli ultimi due amministratori dello stabile in cui si è verificato il cedimento. Ma il cerchio delle responsabilità potrebbe anche ampliarsi finendo anche ad eventuali condomini. Secondo i primi rilievi effettuati e le prime testimonianze raccolte è emerso che la rete verde di contenimento, provvisoria, fosse risalente a circa due anni fa. Ad istallarla gli stessi privati autonomamente senza avvisare polizia municipale, ufficio tecnico comunale e vigili del fuoco. Probabilmente quella rete è stata messa solo a seguito del distacco di intonaco, un evento che sarà stato considerato superficiale ma che poi, invece, con il passare del tempo si è rivelato fatale per il 66enne che è morto nei pressi del suo negozio dove vi ha dedicato una vita intera.
Articolo pubblicato il giorno 11 Giugno 2019 - 20:47