Il Tribunale del Riesame di Napoli ha confermato la misura cautelare del carcere per l’ex poliziotto Vincenzo Spinosa, di 64 anni, coinvolto nell’indagine della Procura di Napoli (pm Catello Maresca e Maria Di Mauro, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli) sui permessi di soggiorno concessi ad extracomunitari dietro compenso. I Giudici hanno anche confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari emessa nei confronti di Alessandro Cerrone, 42 anni, e di Weng Qing, detto “Michele, il cinese”, 28 anni, anche loro coinvolto nell’inchiesta che ha portato all’arresto, a metà della scorso maggio, di sette persone (cinque in carcere, tra cui Spinosa) e due (Cerrone e Qing, ai domiciliari). Spinosa, secondo gli investigatori, ha avuto un ruolo primario nell’organizzazione che consentiva a immigrati di varie nazionalità di ottenere un permesso di soggiorno a Napoli che poi gli avrebbe consentito di muoversi in tutta Europa. Viene infatti indicato come promotore e organizzatore della cosiddetta “banda dei permessi di soggiorno”. Qing, invece, si sarebbe occupato di reperire le schede sim e i cellulari “dedicati” che venivano utilizzati per le comunicazioni e, con Cerrone, anche delle pratiche da “agevolare”. Il Tribunale del Riesame ha, in sostanza, confermato le sette misure cautelari emesse dal Gip di Napoli su richiesta dei pm Maresca e Di Mauro. Ancora non e’ stata fissata la data dell’appello presentato dagli inquirenti in relazione alle misure cautelari chiese nei confronti di tre indagati e non concesse dal gip lo scorso maggio.
Articolo pubblicato il giorno 11 Giugno 2019 - 12:52