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Milano-Cortina: Giochi d’Italia, ‘vittoria tutto Paese’

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Giovanni Malagò prende in braccio Diana Bianchedi, Giuseppe Sala festeggia urlando con Luca Zaia, Giampiero Ghedina e Attilio Fontana non trattengono le lacrime di gioia, mentre intorno sventolano i tricolori e si alza l’urlo ‘Italia, Italia’. Giancarlo Giorgetti invece va a salutare i vertici svedesi, ma d’altronde già un’ora prima aveva cominciato a cantare gli Abba pregustando quello che sarebbe stato il successo schiacciante di Milano-Cortina, su Stoccolma-Aare (47 a 34, un astenuto). Fra sette anni Olimpiadi (6-22 febbraio) e Paralimpiadi (6-15 marzo) invernali saranno in Italia (vent’anni dopo Torino 2006) e le immagini della festa danno la rappresentazione di un Paese che ritrova euforia e compattezza in tempi di crisi economica e tensioni sociali, con un progetto sostenuto da forze politiche non esattamente allineate. E allo stesso tempo segna la distanza fra la Milano locomotiva e Roma, che abbandonò a metà strada la corsa verso le Olimpiadi. “Una cicatrice che ancora si vede. Raggi non mi ha dato fiducia, Sala, Zaia, Fontana e Ghedina invece sì”, dice lapidario Malagò nell’unica nota amara di una conferenza in cui fatica a contenere l’entusiasmo di aver conquistato un obiettivo per cui ha lavorato oltre un anno assieme agli altri amministratori e alla delegazione (ha ringraziato uno a uno, senza dimenticare nessuno, compreso naturalmente il presidente Sergio Mattarella “il nostro capitano”). Un successo sigillato non solo con il dossier (decisivi anche le garanzie, il 93% di impianti già esistenti o temporanei e il forte sostegno popolare), ma anche con una presentazione rivisitata 48 ore prima, con la scelta di puntare sul sorriso, l’entusiasmo e la brillantezza delle olimpioniche azzurre, Sofia Goggia, Michela Moioli, Arianna Fontana, e la giovanissima Elisa Confortola. “Credo che le ragazze qualche voto lo abbiano conquistato, o forse tanti voti”, ha sorriso Malagò, che ha aperto la presentazione finale al fianco del presidente del Comitato paralimpico Luca Pancalli, segnando un’altra distanza con gli svedesi, non poco irritati per l’ottava bocciatura olimpica. Poi il video messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lanciato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che dopo il suo intervento davanti ai membri Cio ha lasciato Losanna e ha appreso del successo prima di imbarcarsi in aereo a Ginevra: “Siamo orgogliosi di questo grande risultato! Ha vinto l’Italia: un intero Paese che ha lavorato unito e compatto con l’ambizione di realizzare e offrire al mondo un evento sportivo memorabile”. Alla fine esultano tutti, atleti, tecnici, i politici protagonisti della candidatura. Meno quelli del M5S di Torino, che mesi fa hanno tirato fuori la città da un progetto rimasto in piedi anche per l’abilita’ diplomatica del sottosegretario Giorgetti, riconosciuta da Malagò, nonchè dall’asse solido fra Sala, Zaia e Fontana. Il Piemonte vuole provare a rientrare in corsa, ma le dichiarazioni del presidente Cirio in questi giorni hanno creato fastidi nella delegazione più o meno quanto l’uscita dei vertici di Milan e Inter sulla costruzione di un nuovo stadio accanto a San Siro che “verra’ buttato giù”. “Abbiamo garantito che nel 2026 San Siro sarà ancora funzionante. Fine della storia – ha dovuto chiarire subito Sala -. Sara’ la sede della cerimonia di apertura”. Un’altra potrebbe svolgersi a Cortina, mentre la chiusura sarà all’Arena di Verona. Più pesanti, forse, gli errori strategici degli svedesi, che alla vigilia hanno parlato di un Cio che “non ha capito” la loro proposta, e nella presentazione finale ha attaccato: “Il Cio è pronto per le nuove regole o sono solo chiacchiere?”, la domanda provocatoria di Gunilla Lindberg, il panzer che alla fine era sconfortata. “Come sapete vi abbiamo battuto nel calcio non tanto tempo fa – ha detto il ministro Peter Eriksson facendo le congratulazioni agli italiani -. Ora siamo 1-1”. Ma altro che pareggio, l’Italia con Milano-Cortina si riprende le 

Olimpiadi, un sogno inseguito e ora realizzato. E la festa e’ davvero di tutti.

Articolo pubblicato il giorno 24 Giugno 2019 - 21:29
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