Teatro

Martedì 18 giugno al Napoli Teatro Festival Italia: il programma della giornata

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Proseguono gli appuntamenti del Napoli Teatro Festival Italia, diretto per il terzo anno da Ruggero Cappuccio, che martedì 18 giugno presenta alle ore 21 in prima assoluta Il motore di Roselena, storia in forma di monologo sull’emancipazione di una donna con la passione per i motori, lo spettacolo della sezione Sportopera è scritto da Antonio Pascale, interpretato da Gea Martire per la regia di Nadia Baldi (a partire dalle ore 20 è visitabile la mostra di Gianluca Carbone, Sportime, aperta fino al 20 giugno). Sempre alle 21, nel Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale continuano gli spettacoli della sezione Osservatorio con Primo amore – Atto senza parole 1-2 di Samuel Beckett diretto da Costantino Raimondi, anche in scena insieme a Sergio Longobardi. Il regista affida al movimento fisico la necessità di ridare senso e poesia al mondo descritto dal drammaturgo irlandese. Nell’ambito dei Progetti Speciali del Festival, è previsto alle ore 17 la presentazione del volume antologico Viaggio nel teatro greco contemporaneo, ospitata da Made in Cloister: sette drammaturghi greci, tra autori già affermati e altri ai loro primi passi teatrali, presentano le loro opere al pubblico d’Italia.
Replicano, ore 17, 19 e 21 a Palazzo Venezia-A‘Mabasciata, Essere Dylan Dog (prosegue il 22 e 23 giugno ore 12, 17, 19, 21; il 19, 20 e 21 giugno ore 17, 19, 21); ore 18 Underground – Roberta nel metrò della compagnia italo-australiana Cuocolo/Bosetti (appuntamento con gli spettatori alla Sala Assoli; ancora in scena il 19, 20, 21 giugno ore 18 e il 22 giugno ore 11.30); alle 21 al teatro Trianon-Viviani, Vita a rate scritto e diretto da Riccardo Caporossi, con Nadia Brustolon e Vincenzo Preziosa. Non solo teatro:Rai Radio 3 Zazà, la trasmissione di cultura, società e spettacolo in onda su Rai Radio 3, sarà ospite, dalle ore 21, del bookshop del Dopofestival nel giardino romantico di Palazzo Reale, che accoglierà i curatori Anna Antonelli e Lorenzo Pavolini, e i conduttori Piero Sorrentino e Lea Nocera, per un incontro aperto al pubblico con alcuni dei protagonisti della dodicesima edizione del Festival tra cui loscrittore e regista siriano Wael Ali, la scenografa siro-palestinese Bissane Al Charif, il regista Mohamad Al Rashi, e per la prosa italiana Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, e Davide Iodice. La serata di eventi si conclude nella suggestiva location del Giardino Romantico che ospita il Dopofestival con il concerto Incontri: Ivo Parlati, Alessio Bonomo, Matteo D’Incà.
Al Teatro Sannazaro martedì 18 giugno debutta alle 21, per la sezione Sportopera del Napoli Teatro Festival Italia, Il motore di Roselena, drammaturgia di Antonio Pascale, che vede protagonista Gea Martire diretta da Nadia Baldi. Lo spettacolo è una storia in forma di monologo dell’emancipazione di Roselena, donna nata e cresciuta dietro al Vesuvio. Il tono è tragicomico, come lei. Roselena è infiammata da una grande passione per le macchine: c’è chi si sogna in abito da sposa, chi in tailleur manageriale, lei in tuta da pilota. L’importante nella vita è avere un motore e lei ce l’ha in testa come un chiodo fisso, fin da piccola. Con molta meraviglia la madre si rende conto che il rumore dei motori delle macchine l’acquieta come nessuna ninna nanna e la mette di buon umore. Crescendo, il suo linguaggio dialettale, spesso sgrammaticato, colorito e poco forbito, diventa adeguato, calzante, perfetto se si ritrova a parlare di motori, carburatori, testate, pistoni, aerodinamicità. Le reazioni di chi la conosce passano dallo stupore alla perplessità allo scherno. “Perché le persone intorno a lei sono fossi pieni d’acqua — si legge nelle note dello spettacolo — dentro i quali il suo motore si affoga. La bloccano, la mandano in avarìa. Ma Roselena sa aggiustare i motori scassati e truccarli a dovere, e ogni volta mette insieme i pezzi e riparte. Riuscirà ad arrivare alla meta e battere ogni record? O prenderà altre direzioni, condotta da quella macchina che tutti chiamano destino e che procede ignorando i nostri comandi? In ogni caso Roselena avrà vinto perché ha sfidato, combattuto e, di sicuro, non si è annoiata”.
Lo spettacolo si avvale dei costumi di Carlo Poggioli; lo spazio scenico è a cura degli allievi del biennio di Scenografia per il teatro dell’Accademia di Belle Arti di Napoli; il progetto luci di Nadia Baldi e la produzione di Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro. Sempre alle 21, al Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale, per la sezione Osservatorio, debutta Primo Amore – Atto senza parole 1-2 di Samuel Beckett. Costantino Raimondi, artista formatosi all’Ecole Internationale de Mimodrame di Parigi con Marcel Marceau, porta in scena tre testi di Samuel Beckett, affidando al movimento fisico la necessità di ridare senso e poesia al mondo descritto dal drammaturgo irlandese. Il progetto parte con Primo amore, scritto nel 1946 e rimasto inedito per venticinque anni, interpretato da Sergio Longobardi. Il protagonista è un clochard, che racconta della tomba del padre, del cimitero dove riposa e dell’innamoramento per Lulu. L’opera è un viaggio-ricordo, pieno di umorismo disincantato e di avversioni oniriche, che lascia spazio a interventi fisici diretti e imprevisti: la mancanza di azione è movimento. 
Segue la messinscena di Atto senza parole 1, che vede protagonista Costantino Raimondi, una pièce in cui il protagonista tenta ironicamente il suicidio in un spazio neutro, non riuscendoci a causa di alcuni oggetti che gli orbitano intorno, sfiora il tragicomico. L’azione corporea qui rende visibile l’invisibile. In Atto senza parole 2, i personaggi A e B, interpretati da Raimondi e Longobardi, sono simili ma opposti: pigro il primo, scrupoloso il secondo. Chiusi entrambi dentro due sacchi ripetono gesti del quotidiano. “Il mio linguaggio parte dal corpo — spiega Raimondi —, mezzo che esprime attraverso il gesto, il pensiero e le emozioni, un immaginario collettivo, teatrale e contemporaneo. Lo scopo è recuperare la risonanza lirica attraverso il silenzio, per dare all’interprete voce, peso e densità, con un teatro di maschera e carne, pragmatico e non psicologico. Gli spettacoli si intrecciano e agiscono in azioni del volere o non, partire o restare, tra sogno e realtà”. Ad arricchire il lavoro teatrale, lo spazio scenico a cura di Mediaintegrati, la creazione luci di Gaetano Battista e i costumi di Tata Barbalato.
Alle ore 17 a Made in Cloister, il chiostro della Chiesa di Santa Caterina a Formiello trasformata in spazio espositivo, la casa editrice ETPbooks presenta l’edizione in italiano del volume antologico Viaggio nel teatro greco contemporaneo, grazie al quale sette drammaturghi greci, tra autori già affermati e altri ai loro primi passi teatrali, presentano le loro opere al pubblico d’Italia, Paese vicino ma con il quale l’incontro a livello teatrale è assai meno frequente di quanto si possa immaginare. La presentazione prevede le relazioni introduttive di Marianthi Nikolopoulou (responsabile programmi artistici del Centro Culturale Europeo di Delfi), Elina Daraklitsa (docente di Teatrologia alla Open University di Atene), Ruggero Cappuccio (direttore artistico del Napoli Teatro Festival Italia); Nadia Baldi; interventi degli autori Akis Dimou, Elena Penga, Sofia Kapsourou, Andreas Staikos, Nina Rapi, Tsanatos Tzimaras, intervallati da brevi brani di ciascuna opera interpretati da Francesca Minutoli. Nelle opere dell’antologia appare con evidenza l’intento di sottrarsi al realismo più estremo, di modo che le situazioni e i conflitti umani rappresentati assumano un senso più genericamente simbolico. Di particolare rilievo è l’aspetto intertestuale e cosmopolita delle opere, che da un lato le collega alle riflessioni contemporanee sviluppatesi a livello globale e dall’altro alle tradizioni diacroniche dell’espressione teatrale in Grecia, oltre che in Europa, dall’antichità fino all’epoca moderna. L’attuale drammaturgia greca rivela il legame tra l’avanguardia e le origini ancestrali, entro una tradizione culturale che essa affronta in modo critico, e talora dissacrante, rinnovandola e ampliandola in direzioni talora inaspettate, ma sempre efficaci dal punto di vista scenico.Alle 22.30 nel Giardino Romantico di Palazzo Reale sarà la volta del consueto appuntamento con il Dopofestival  che presenta il concerto Incontri: Ivo Parlati, Alessio Bonomo, Matteo D’Incà. Ivo Parlati porta sul palco del Napoli Teatro Festival Italia l’idea dell’incontro: l’incontro tra suoni e canzoni, parole e improvvisazioni. Sul palco, voce, suoni acustici ed elettronici con Ivo Parlati alla batteria, Alessio Bonomo (voce e chitarra) e Matteo D’Incà alla chitarra ed elettronica. 
Nell’ambito del Dopofestival, il servizio catering Pinzimonio ritorna con lo show Cooking Gastronautica, in cui proverà, nel segno della molteplicità di generi e stili musicali, a rispondere colpo su colpo al jazz, allo swing e alla musica etnica. Pinzimonio, coerentemente con la propria filosofia della “qualità percepibile”, inviterà produttori e sostenitori di eccellenze, dando loro la possibilità di divulgare e promuovere i propri prodotti. Nella serata del 18 giugno saranno ospiti di Gastronautica le aziende Norita – Salmoneria, Scaramurè e DOCG HIRPINE.


Articolo pubblicato il giorno 17 Giugno 2019 - 16:32

Regina Ada Scarico

Regina Ada Scarico, ha lavorato per oltre 15 anni nel mondo del teatro e dello spettacolo in generale e ha avuto esperienze molto lunghe in qualità di amministratrice e coordinatrice di compagnia in spettacoli complessi, con numerosi attori e personale. Ha curato, sempre nell’ambito delle compagnie teatrali e anche nell’ambito più generale dell’organizzazione di eventi, sia i rapporti con Enti e soggetti terzi sia quelli con la stampa e il mondo dei mass media, avendo gestito più volte in piena autonomia l’ufficio stampa in occasione di spettacoli, rassegne, mostre ed eventi

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