Consapevole che il prossimo autunno, a poco più di un semestre dal voto delle regionali, sarà messo alle corde in quanto unico responsabile di una nuova annunciata fase di emergenza rifiuti, De Luca sta provando a scaricare anzitempo le sue responsabilità, nella maniera più subdola, sui sindaci della Campania. Autore, con la sua sciapita maggioranza, di una legge e di un piano regionale datati 2016 e che in tre anni non hanno prodotto alcun risultato, in vista dello stop dell’inceneritore di Acerra chiama a raccolta i primi cittadini chiedendo loro di individuare siti di stoccaggio. Se siamo a questo è perché non una misura di quelle sbandierate per anni dal governatore sono state realizzate. Un fallimento all’ombra delle montagne di ecoballe che dopo quattro anni sono ancora al loro posto, sebbene sull’operazione smaltimento siano state dirottate risorse per milioni di euro dalle bonifiche e dal ciclo ottimale dei rifiuti”. Lo dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Viglione.
“Piuttosto che barcamenarsi in chiacchiere – prosegue Viglione – De Luca provveda ad attuare le misure previste dalla sua legge. Dalla realizzazione di impianti di compostaggio, alle tanto invocate compostiere di comunità, assurte oramai a leggenda. Fino ai piani di gestione, che negli ambiti in cui è stato suddiviso il territorio regionale dovrebbero realizzare una strategia indispensabile per chiudere il ciclo e renderli autosufficienti nella gestione dei rifiuti urbani, con rideterminazione delle tariffe che andrebbero a premiare i cosiddetti virtuosi. Provvedimenti rimasti su carta e negli annunci, ma rispetto ai quali De Luca ora è tenuto ad accelerare. O non gli rimarrà altro da fare che chiedere scusa ai cittadini della Campania per averli nuovamente fatti sprofondare nella spazzatura che non sarà in grado di togliere dalle strade, ammettere il fallimento e farsi definitivamente da parte”.
Articolo pubblicato il giorno 20 Giugno 2019 - 14:03