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La Finanza scopre nell’area vesuviana un sito di stoccaggio con 1600 tonnellate di rifiuti: 10 denunciati. Scoperti anche 26 lavoratori in nero

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I militari del dipendente Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata, nell’ambito di un servizio in materia di contrasto all’abusivismo commerciale e ai reati ambientali, hanno sottoposto a sequestro 8 complessi aziendali ubicati in diversi comuni dell’hinterland vesuviano e operanti nel settore del recupero e commercio di indumenti usati, scoprendo oltre 1.600 tonnellate di rifiuti speciali illecitamente stoccati e smaltiti.
L’attività di servizio prende le mosse da due interventi effettuati dalla Compagnia di Casalnuovo di Napoli nei mesi precedenti, a seguito dei quali, oltre all’utilizzo di manodopera in nero, erano state rilevate, sempre presso alcune aziende dell’area vesuviana, gravi violazioni alle vigenti disposizioni in materia di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti. In particolare, era stata riscontrata una illecita attività di gestione di rifiuti speciali non pericolosi derivanti dall’industria tessile, con il conseguente sequestro, oltre che di 2 complessi aziendali, di circa 200 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi. Pertanto, a seguito dell’ulteriore sviluppo della connessa attività investigativa, la stessa Compagnia di Casalnuovo ha eseguito un esteso intervento d’iniziativa nei confronti di altre 12 aziende operanti nel medesimo settore economico. Anche in questa circostanza, è stato appurato innanzitutto che le aziende in argomento si avvalevano di manodopera in nero, avendo individuato, all’atto dell’accesso, 26 lavoratori irregolari, privi di regolare inquadramento contrattuale e contributivo.È stato inoltre constatato che, in alcuni casi, tali imprese operavano in totale assenza di qualsiasi autorizzazione al trattamento dei rifiuti, costituiti da capi di abbigliamento dismesso da selezionare, stipato in buste di plastica (c.d. big-bag) ed indistintamente collocato insieme ai rifiuti derivanti dalle operazioni di cernita e taglio. Contestualmente, è stata rilevata la completa mancanza di locali e macchinari idonei a consentire l’igienizzazione degli indumenti ed il titolare dell’attività non è stato in grado di esibire la certificazione relativa all’avvenuto trattamento di sanificazione, né tanto meno la documentazione fiscale concernente l’acquisto degli abiti usati. In altri casi ancora, le imprese, benché dotate delle previste autorizzazioni, operavano in maniera illecita, stoccando quantità di rifiuti di gran lunga superiori a quelle consentite dalle suddette autorizzazioni.

In specie, a titolo meramente esemplificativo, nel comune di Cercola è stato individuato un sito adibito di fatto a discarica abusiva, utilizzato presumibilmente da diverse aziende operanti nel settore, in cui erano state fatte confluire ed ammassate centinaia di tonnellate di indumenti usati, nonché scarti tessili e di abbigliamento. In relazione a quanto sopra, le fiamme gialle di Casalnuovo hanno proceduto al sequestro di 8 complessi aziendali, costituiti da n. 12 capannoni ed aree pertinenziali per circa 6.000 mq, svariati macchinari industriali ed oltre 1.600 tonnellate di rifiuti speciali. I responsabili – 10 persone, tutti italiani ad eccezione di una donna ucraina residente in Italia – sono stati denunciati alla competente Procura della Repubblica di Nola per il reato di illecita gestione di rifiuti. Il risultato di servizio in parola testimonia ancora una volta il lavoro quotidianamente svolto dalla Guardia di Finanza di Napoli sul territorio a contrasto dell’abusivismo commerciale, delle collegate manifestazioni illecite distorsive della concorrenza e del mercato nonchè a tutela dell’ambiente e del territorio.


Articolo pubblicato il giorno 5 Giugno 2019 - 09:58


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