Il fenomeno dei gruppi WhatsApp creati dagli automobilisti per condividere le posizioni dei posti di blocco delle forze dell’ordine dilaga in Campania. È una sorta di circuito virtuale che copre l’intera regione, centinaia di iscritti che aggiornano costantemente i “compagni di viaggio” sulla situazione relativa ai blocchi stradali.
E se un tempo l’unica strategia per mettere in guardia dell’imminente posto di blocco era lampeggiare le auto che vi si dirigevano, oggi il sistema si è evoluto favorendo un ben più ampio e diffuso preavviso.
Certo è che questo “altruismo” fra automobilisti, non di rado, costituisce una forma di solidarietà controproducente e pericolosa.
Il fenomeno, infatti, eliminando l’effetto sorpresa che garantisce l’efficacia dei posti blocco, rischia di agevolare condotte di guida sempre più rischiose, incrementando le situazioni di pericolo e di insicurezza stradale.
Se poi, al tentativo di bypassare il controllo delle forze dell’ordine, si unisce un astio nei confronti delle stesse, ecco che questo genere di realtà virtuale diventa spesso lo spazio dove sfogare il proprio insano senso di rivalsa nei confronti dei tutori della legge.
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