Sarebbe un 69enne di Mangone in provincia di Cosenza, l’autore dei falsi diplomi presentati da decine di persone per poter accedere all’insegnamento nelle scuole. La “stamperia” è stata individuata dai Carabinieri di Cosenza nell’ambito dell’inchiesta che stamane ha portato alla notifica di 25 avvisi di conclusione indagini in diverse regioni d’Italia, in aggiunta ai 33 notificati in precedenza. Il 25 gennaio 2018 è stata effettuata una perquisizione domiciliare nell’abitazione del presunto artefice delle falsificazioni che ha permesso di rinvenire un vero e proprio “diplomificio”, una centrale del falso organizzata con diversi computer, stampanti e vario materiale informatico, nonchè copie cartacee di diplomi già falsificati. Nel corso delle operazioni tutto il materiale è stato posto sotto sequestro anche per impedire all’uomo di continuare nell’attività illecita. Sono stata ritrovate 30 stampe di diplomi apparentemente rilasciati dall’Istituto Nazionale Scuole e Corsi Professionali, compilati con nominativi di insegnanti già emersi nel corso dell’operazione per aver utilizzato titoli falsi, nonchè 2 risme di carta pergamenata per diplomi, in bianco, pronte per la stampa. I reati contestati a vario titolo sono falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici in concorso, falsità materiale commessa da privato in concorso, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico nell’ambito dell’operazione “Minerva 2” a carico di altrettante persone residenti nelle province di Cosenza, Lecce, Pistoia, Milano, Bergamo, Forlì-Cesena. Gli avvisi di conclusione delle indagini che avrebbero fatto emergere l’esistenza di un sistema volto alla falsificazione ed all’utilizzo, sull’intero territorio nazionale, di diplomi apparentemente rilasciati da istituti magistrali statali e paritari della provincia di Cosenza e di Reggio Calabria, nonchè da scuole di specializzazione per l’insegnamento di sostegno agli alunni portatori di handicap, dall’Istituto Nazionale Scuole e Corsi Professionali di Cosenza. I titoli di studio falsi sono stati formalmente acclusi dagli indagati alle domande per essere inseriti sia nelle graduatorie ad esaurimento, sia in quelle d’istituto per l’assunzione come insegnante nelle scuole primarie e dell’infanzia, su posto comune e sul sostegno. L’operazione di oggi fa seguito alla prima fase d’indagine culminata nel novembre 2017 con la notifica di altri avvisi di conclusione delle indagini preliminari a carico di 33 persone indagate per i reati di falsità materiale ed ideologica, avendo presentato diplomi scolastici contraffatti in provveditorati ed istituti comprensivi in tutta Italia. L’attività si è conclusa oggi con l’emissione di 25 avvisi di conclusione delle indagini preliminari che si vanno ad aggiungere ai 33 già emessi nel novembre del 2017.
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