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Droga tra Marocco e Benevento, assolta la moglie del ras Colombo: sconti per tutti

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Benevento. Operazione Higado: sconti di pena in Appello per 14 presunti organizzatori del traffico di stupefacente, unica assoluzione per Rosa Perone – difesa dall’avvocato Dario Vannetiello – moglie del narcotrafficante Giovanni Colombo. Si è concluso oggi pomeriggio innanzi alla  Corte di Appello di Napoli – V sezione, presidente Toscano, il processo a carico di 14 imputati, accusati di far parte di una articolata associazione dedita al traffico internazionale di stupefacenti, acquistati in Marocco e piazzati nelle città di Benevento, Napoli e le rispettive province. Il processo scaturisce dall’Operazione Higado che portò all’arresto – tra gli altri – dei fratelli Colombo di Montesarchio, in provincia di Benevento, ritenuti i promotori di un traffico internazionale di droga tra il 2014 e il 2015. Nel giudizio undici imputati su 14 hanno deciso di rinunciare ai motivi di Appello, ammettendo le proprie responsabilità. I giudici hanno confermato l’impianto accusatori, pur riformando la sentenza di primo grado con vistosi sconti di pena.
Unica assoluzione per ‘non aver commesso il fatto’ è stata riservata a Rosa Perone, moglie di Giovanni Colombo, difesa dall’avvocato Vannetiello. Perone era stata condannata, in primo grado, a 6 anni di reclusione, per aver commerciato e venduto ingenti quantità di sostanza stupefacente. Già in primo grado Rosa Perone ottenne l’assoluzione dall’accusa di aver fatto parte dell’associazione criminale capeggiata dal marito. I giudici di secondo grado hanno condiviso pienamente le argomentazioni difensive sostenute dall’avvocato Dario Vannetiello ridando anche la libertà a Perone Rosa.
La Corte di Appello, all’esito del processo, ha riformato la sentenza di primo grado anche per gli altri imputati, riducendo a Giovanni Colombo, 51 anni considerato il promotore del traffico internazionale di stupefacenti, la pena da 16 anni a 10 anni di reclusione, e riducendo la pena al fratello Pasquale (58 anni) da 9 anni a 7 anni – entrambi difesi dall’avvocato Vittorio Fucci i due principali imputati non hanno rinunciato ai motivi assolutori – e Paolo Taverna da 6 anni e 6 mesi a 4 anni e 4 mesi di reclusione. Già in primo grado erano stati assolti dall’accusa di traffico internazionale di stupefacenti e di spaccio aggravato di stupefacenti Michele De Lucia, di 54 anni, e Carmelo Colombo, 29 anni, entrambi di Montesarchio, difesi dall’avvocato Vittorio Fucci. Il processo, che vede imputati i fratelli Colombo ed altre persone, è fondato su intercettazioni telefoniche e ambientali oltre che su vari sequestri di tonnellate di sostanze stupefacenti sull’asse Italia – Spagna.
La Corte di Appello di Napoli concesse le attenuanti generiche prevalenti sull’aggravante dell’ingente quantità, ha ritoccato le pene ed ha condannato:

Perone Rosa Assoluzione

Minauro Antonio 10 anni (18 anni)
Mesaud Luafi 6 anni (11 anni)
Uccellini Diego 4 anni e 10 mesi (7 anni e 4 mesi)
Uccellini Letizia 4 anni e 10 mesi (7 anni e 4 mesi)
Di Donato Gianfranco 2 anni (3 anni)
Colombo Giovanni 10 anni (15 anni e 8 mesi)
Luciano Pietro 2 anni e 10 mesi (4 anni e 4 mesi)
Moio Michele 6 anni (11 anni)
Colombo Pasquale 7 anni (8 anni 8 mesi)
Taverna Paolo 4 anni e 10 mesi (6 anni e 10 mesi)
Maglione Giuseppe 2 anni e 8 mesi (conferma di primo grado)

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Articolo pubblicato il giorno 18 Giugno 2019 - 20:16


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